Si chiude il cerchio sulle decisioni del Tribunale del Riesame di Napoli nell’inchiesta tra politica e camorra. Tra scarcerazioni e conferme delle misure cautelari ci sono state tante novità: tutti i politici hanno visto affievolire la loro posizione cautelare. Infatti Antonio Poziello, Andrea Guarino, Paolo Liccardo e Pasquale Casoria sono usciti dal carcere; revocati i domiciliari a Giulio di Napoli e Filippo Frippa.
Resta in carcere Andrea Abbate, ritenuto dagli inquirenti il mediatore tra politica e camorra. Nonostante l’annullamento di alcuni capi di imputazione, restano per il Riesame le fondamenta per la conferma della misura cautelare. Disposto il trasferimento presso il carcere di Voghera, in provincia di Pavia. Confermato il carcere anche per il figlio Francesco Abbate.
Dsposto l’annullamento dell’ordinanza cautelare emessa nei confronti di Giuseppe Dell’Aquila e Patrizia Giuliano. Conferma del carcere da parte del Riesame per il boss Giuliano Amicone. Ordinanza annullata invece per Giuseppe Pirozzi mentre Francesco Pirozzi passa dal carcere ai domiciliari.
La genesi dell’inchiesta
Soldi e appalti al clan Mallardo, componente di rango dell’Alleanza di Secondigliano, per vincere le elezioni: complessivamente sono state notificati 20 arresti in carcere e 5 ai domiciliari e oltre agli esponenti del clan, tra i destinatari dei provvedimenti figurano anche consiglieri, ex assessori e amministratori di società. Le accuse, a vario titolo, sono associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione, tentata estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori e corruzione. Oltre agli arresti è stato notificato un sequestro del valore di alcuni milioni di euro.