Montagne di documenti raccolti quando era investigatore in Polizia, insieme alle analisi e alle informative delle più importanti operazioni di criminalità organizzata, le schede dei più pericolosi mafiosi e una seria di carte ‘scottanti’ .
Come riporta l’Ansa questo parte dell’archivio sequestrato in un garage a casa della segretaria di Carmine Gallo, l’ex super poliziotto ai domiciliari nell’ambito dell’indagine della Dda di Milano e della Dna su un network di presunte cyber-spie. Materiale che dovrà essere analizzato così come i dispositivi informatici nelle disponibilità di tutto il gruppo, da un pool di tecnici dei carabinieri del Ros e che potrebbe diventare una miniera per inquirenti e investigatori.
Oltre ai video su Silvio Berlusconi e sul caso Ruby, ha spiegato di aver “tantissimo materiale,” come un “database che non ce l’ha nessuno… tutti i sequestri di persona, i tentati sequestri di persona (…) dal sessanta ad oggi, (…) da Alemagna nel settanta, fino…”.
“Così siamo a posto”
Tutto che avrebbe regalato al gruppo e che aveva riposto in scatoloni e che, come lui stesso ha detto, conservato nel “garage” della sua segretaria, “così siamo a posto, non dobbiamo avere nulla qua”. Infatti uno dei problemi della rete di cyber-spie era far sparire dagli uffici della Equalize, dai pc e dai telefoni e da ogni supporto, qualsiasi documento che potesse destare sospetti in caso di perquisizioni o indagini e che ora magistratura e uomini dell’Arma cercheranno di recuperare.
E questo per trovare elementi di riscontro al quadro emerso finora, cosa che comporterà l’audizione di tantissime persone rimaste stritolate, loro malgrado, in questa sospetta ‘discarica’ abusiva di informazioni dipinta dall’inchiesta.