L’indulgenza plenaria è l’istituto della Chiesa cattolica che prevede la cancellazione totale del peccato e della pena che da esso deriva. Significa che la persona che la ottiene è completamente perdonata dal peccato e non deve più scontare alcuna pena per esso. È possibile ottenerla solo per i peccati già confessati e perdonati. Ciò significa che la persona che desidera ottenere un’indulgenza plenaria deve prima confessare i propri peccati e ricevere il sacramento della penitenza.
Rese note le norme per la concessione dell’indulgenza
Lo scorso 13 maggio la Penitenzieria Apostolica ha reso note le norme sulla concessione dell’indulgenza durante il Giubileo 2025. Questa, si legge citando quanto affermato da Papa Francesco nella Bolla d’Indizione del Giubileo, è “una grazia giubilare” che “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio”. Anche in occasione del prossimo Giubileo, per volontà del Santo Padre, la Penitenzieria “intende spronare gli animi dei fedeli a desiderare e alimentare il pio desiderio di ottenere l’indulgenza” e per questo ha stabilito alcune prescrizioni e linee guida per i pellegrini.
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Dimostrazione di sincero pentimento
Potranno ricevere l’indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli “veramente pentiti”, “mossi da spirito di carità”, “che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione” – si legge nelle Norme – “pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”. L’indulgenza plenaria durante l’Anno Santo, dunque, si ottiene attraverso atti di fede, preghiera, penitenza, e opere di carità, dimostrando così un sincero pentimento e un impegno nel rinnovamento spirituale. Il pellegrinaggio a luoghi sacri designati, come la Basilica di San Pietro in Vaticano, e l’attraversamento della Porta Santa, aperta solo durante questi anni, simbolizzano il passaggio dalla peccaminosità alla grazia divina. Il Giubileo sottolinea, infatti, la misericordia infinita di Dio e il desiderio della Chiesa di guidare i fedeli verso una più profonda conversione del cuore e la riconciliazione con Dio, sfruttando il potente mezzo dell’indulgenza plenaria.
Le norme per l’indulgenza plenaria
La Penitenzieria Apostolica ha diffuso le norme per la concessione dell’indulgenza plenaria nel Giubileo 2025. Potranno ricevere l’indulgenza i fedeli “veramente pentiti”, “mossi da spirito di carità”, “che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione – si legge nel testo – pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”. L’indulgenza potrà essere applicata “in forma di suffragio alle anime del Purgatorio”.
I fedeli potranno ottenere l’indulgenza intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, verso almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche, e prendendo parte a un momento di preghiera, celebrazione o riconciliazione. Poi, ancora, “visitando devotamente qualsiasi luogo giubilare” e vivendo l’adorazione eucaristica, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di fede e Invocazioni a Maria.
In caso di gravi impedimenti, i fedeli “veramente pentiti che non potranno partecipare alle celebrazioni, ai pellegrinaggi o alle visite”, potranno conseguire l’indulgenza giubilare alle stesse condizioni se “reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita”.
Altre modalità sono le “opere di misericordia e di penitenza, con le quali si testimonia la conversione intrapresa” e la visita “ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili… ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro”. L’indulgenza potrà essere ottenuta anche “astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali ma anche virtuali) e da consumi superflui, nonché devolvendo una proporzionata somma di denaro ai poveri, o sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita”.
Il testo integrale può essere consultato cliccando qui.