“Ho iniziato la procedura all’ospedale San Paolo – spiega la cantante sui social –, il ginecologo che mi ha visitato è partito chiedendomi se avessi un partner e quale lavoro facesse. Nessuno ha chiesto il mio nome . Nessuno ha chiesto di verificare il mio documento per accertarsi che non fossi minorenne. Ha aggiunto all’ecografia due settimane a quelle effettive, a voce ne ha aggiunte due e per iscritto ne ha aggiunta un’altra ancora, invitandomi a riflettere sul fatto che essendo arrivati così avanti significava che volessimo tenerlo. Non mi tornava il conto. Ho fatto alcuni calcoli e gli ho comunicato che c’era un errore e lui mi ha fatto intendere che forse stavo confondendo il partner, o che avevo calcolato male perché “lo dice la macchina”, non lui “.
Vista la volontà del ginecologo di non apporre la propria firma sull’ecografia, Linda si rivolge a un medico privato: “Il ginecologo privato mi ha spiegato che in ospedale avevano inserito dei parametri errati per far sembrare l’immagine del feto più grande di quanto fosse in realtà “ . Dalle foto pubblicate dall’artista si evince in effetti come nella prima ecografia, quella effettuata al San Paolo, la crl (lunghezza vertice-sacro del feto) misuri 2,50 centimetri, mentre quella effettuata privatamente soltanto 1,64 centimetri.
Il racconto della cantante prosegue: “Decido di andare al Cardarelli ma scopro che accettano casi di interruzione di gravidanza volontaria solo il mercoledì, perchè negli altri giorni ci sono solo obiettori . Non mi è stata somministrata la pillola abortiva perchè con i tempi d’attesa, dato il numero della domanda rispetto alla possibilità di soddisfarla, non ci stavo più dentro. Devo operarmi in anestesia totale . La mia esperienza in ospedale è stata tanto terrificante da farmi dubitare di ripetere un igv se mi fosse ricapitata. Perché il personale sanitario rende volutamente scoraggiante l’accesso a quello che dovrebbe essere un diritto di autodeterminarsi “ .
Il post-denuncia dell’artista italo-tunisina ha ricevuto messaggi di conforto e offerte di aiuto . Da semplici utenti ad avvocati che si sono offerti di aiutarla per procedere con una denuncia contro gli ospedali.