Centrale del pezzotto scovata a Marianella, preso il giovane hacker. E’ il 23enne Cristian Fidato, secondo quanto emerso dalle indagini del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Napoli, anche tramite l’utilizzo di identità inesistenti, il creatore di una IPTV con il fine di trasmettere contenuti protetti da diritti televisivi e/o soggetti ad abbonamento, riuscendo nella vendita, dietro pagamenti in cripto valute, di oltre 2mila abbonamenti.
Per evitare eventuali controlli, la trasmissione dei dati veniva “schermata” dietro IP geo localizzati all’estero (Andorra, Australia, Belgio, Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del Nord e India) e, solo grazie ad un’attenta analisi effettuata dai militari, sono stati individuati degli IP geo localizzati nel capoluogo partenopeo riconducibili all’indagato.
I pirati di Dazn, Amazon Prime, Apple Tv, Disney e Netflix
L’offerta al pubblico consisteva in abbonamenti mensili (a partire da 10 euro), trimestrali (a partire da 25 euro), semestrali (a partire da 45 euro) e annuali (a partire da 80 euro) che consentivano la visione di canali forniti dalla piattaforma SKY, film in uscita al cinema e serie fornite dalle piattaforme DAZN, Amazon Prime, Apple TV, Disney + e Netflix.
Il presunto artefice del sistema di captazione dello share illegale, si avvelava di due presunti complici napoletani. Si tratta di un 30enne nato in Ucraina, Anatoly Perrotta, e del napoletano di 44 anni Fiorino Della Corte, per i quali il Gip Maria Luisa Miranda ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Abbonamenti pezzotto da 10 euro al mese
Il giovane hacker vendeva abbonamenti a palinsesti TV protetti dal diritto d’autore a circa 2 mila utenti a prezzi variabili tra 10 euro mensili e gli 80 euro annuali e poi investiva i proventi in criptovalute: in un paio d’anni avrebbe fruttato oltre 580 mila euro il giro d’affari messo in piedi da un indagato originario e residente a Napoli a cui i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma che hanno notificato due decreti emessi dalla Procura (sezione criminalità economica, pm Silvio Pavia, procuratore aggiunto Alessandro Milita) che insieme ai militari contesta i reati di violazione della normativa sul diritto d’autore, sostituzione di persona e autoriciclaggio.