Il clan Ciccarelli di Caivano, che ha la propria roccaforte nel parco Verde, vanta rapporti con diversi clan della mala di Napoli e provincia. Tra i collegamenti c’è quello registrato con il clan della Vanella-Grassi. Nell’ultima inchiesta è stato dimostrato, infatti, che lo scorso marzo Domenico Ciccarelli era preoccupato in merito a possibili interessi criminali da parte del clan di Secondigliano sulla sua zona di pertinenza, ovvero Caivano. In particolare, Ciccarelli Domenico, nel corso di una conversazione ambientale captata in data 8 marzo scorso riferiva alla moglie che alcuni soggetti, ritenuti appartenenti alla Vanella, si aggiravano nella zona di Caivano. Nel prosieguo della conversazione, il boss riferiva che, uno dei suoi fratelli lo aveva messo in guardia, invitandolo alla prudenza perché temeva possibili azioni violente, inclusi atti di fuoco, da parte degli appartenenti al clan.
In particolare Ciccarelli, facendo riferimento agli esponenti del clan Vanella-Grassi, al fine di scongiurare possibili conflitti, diceva che si sarebbe attivato per far pervenire a costoro un messaggio improntato alla cooperazione e al rispetto reciproco, richiamando i rapporti di storica amicizia intercorrenti tra le due consorterie.
Caciotta: questi qua che oggi stanno a Secondigliano sono..
Rita: mh;
Caciotta: sono un ..inc..solo porta a me da nessuna parte… ed io ho detto “con loro tenevo un familiare, sarebbe Sasy… Savio”, ha detto “si, lo sappiamo…ine., “…si alzarono e se ne andarono, dissero “si si allora ci incontriamo con lui direttamente”
Rita: mh… Omissis…
Caciotta: perchè ci sto io (ndr, continuo discorso con la moglie Rita), ho messo in terra pure..ine., che si vogliono prendere più? mio fratello ha detto “apri gli occhi perchè ci sta la VANELLA in giro”;
RITA: la Vanella?;
CACIOTTA: LA VANELLA GRASSI
Ad informare Ciccarelli Domenico in merito alle potenziali mire espansionistiche del clan Vanella- Grassi, sia stato il fratello Antonio Ciccarelli (noto come “Tonin a’munezz”), attualmente detenuto. Ciò trova fondamento in attività intercettive. In particolare il 12 marzo 2025, veniva captata una comunicazione definibile come “colloquio a distanza”, durante la quale Antonio, attraverso un dispositivo cellulare diverso da quello ufficialmente in uso – verosimilmente utilizzato in modalità “a specchio” dalla coniuge Padulano Anna – veniva messo in contatto con il fratello Ciccarelli Domenico, il quale, in quell’occasione, si avvaleva del dispositivo oggetto di intercettazione. Nel corso del dialogo, i due fratelli commentavano la sentenza emessa dalla Corte d’Appello che il 5.3.25 aveva confermato la condanna all’ergastolo nei confronti di Ciccarelli Antonio. In quei giorni, del resto, anche gli altri familiari di Ciccarelli Domenico apparivano visibilmente timorosi e sospettosi.
Infatti erano stati visti alcuni soggetti a bordo di un’autovettura di colore nero si erano aggirati con fare sospetto nei pressi dell’abitazione degli interessati. La presenza di persone sconosciute all’interno del Parco Verde, peraltro proprio in prossimità della loro abitazione, suscitava allarme tra gli interlocutori, tanto che dopo aver inizialmente ipotizzato che potesse trattarsi di appartenenti alle Forze dell’ordine, dichiarava che avrebbe provveduto a informare immediatamente Ciccarelli Domenico.
Alla fine poi l’incontro c’è stato. Le telecamere installate dagli investigatori nei pressi della casa di Domenico Ciccarelli hanno infatti ricostruito un vero e proprio corteo di motocicli, composto da soggetti riconducibili al gruppo “Vanella-Grassi”, accompagnati da altri soggetti pregiudicati. Il gruppo – composto dalle nuove leve dei Petriccione e Napoleone – era diretto a incontrare l’attuale reggente del clan Ciccarelli, dunque Ciccarelli Domenico