Credeva di essere nel 1980, era nel 2019. La storia di Luciano d’Adamo e della sua perdita di memoria a seguito di un’incidente stradale ha dell’incredibile: “Cos’è l’euro? e chi è questo Francesco Totti?” sicuramente si sarà chiesto Luciano, gran tifoso della Roma. Luciano dopo il coma ha perso ben 39 anni di memoria, credendo di essere nell”80 e di avere 24 anni anziché 63.
La storia di Luciano, che non ha riconosciuto sua moglie e suo figlio
L’incidente in Via Fornaci a Roma nel 2019, poi il coma e il risveglio, dopo il quale nulla era come ricordasse per Luciano. Al suo risveglio il medico gli chiede il numero di telefono di un parente, e lui risponde con quello di casa di sua madre nell’80. Poi certamente non ha riconosciuto la moglie e il figlio, per lui perfetti sconosciuti. Avrà fatto strano a Luciano aver sentito una donna sconosciuta chiamarlo come il proprio marito e un ragazzo papà. Lui ricordava di essere fidanzato con una donna di 19 anni (nel 1980) e che dopo solo 4 mesi si sarebbero dovuti persino sposare – almeno alla fine si sono sposati davvero.
La reazione di fronte alle novità
Da grandissimo tifoso della Roma Luciano era rimasto ai giallorossi dell”80, quelli di Pruzzo e Falcao, non di certo quella di Dybala e Dovbyk. La cosa più impensabile per un tifoso romanista: quando gli è stato fatto il nome di Francesco Totti, Luciano non sapeva chi fosse. Niente sugli scudetti dell’83 e del 2001, niente sui mondiali dell’Italia dell’82 e del 2006. Non sapeva cosa fosse l’euro o dove fosse finita l’URRS e nel racconto del suo impatto con le nuove forme di comunicazione dice: “Ricordo ancora lo stupore di viaggiare su un’auto che su uno schermo mi mostrava la mappa di Roma, anzi il Tuttocittà come lo chiamavamo una volta, mentre una voce diceva: “Fra 100 metri svolta a destra”., ha raccontato al Messaggero. Un piccolo sprazzo di memoria però c’è: ha dichiarato di ricordare vagamente “il disegno di una cicogna, e poi c’è scritto il nome Matteo, una data, un orario, e ancora “PN 2300″, l’incisione sulla culla con peso e nome del suo primo nipote nato nel 2014.
Il mondo di oggi e ieri
Eppure davanti a sé Luciano d’Adamo si è ritrovato un mondo capovolto, completamente diverso da quello che ricordava. La storia ci porta a riflettere sulla velocità con cui i cambiamenti avvengono negli ultimi 40 anni, una velocità che ci travolge e alla quale spesso non riusciamo a tenere il passo. L’uomo si è trovato un mondo in cui tante guerre sono finite e tante ne sono iniziate, senza blocco comunista o capitalista, una nuova moneta, nuove tecnologie che hanno radicalmente cambiato la vita quotidiana. Sarà stato difficile rimettersi al passo, semmai fosse possibile, con tutto ciò che è accaduto, tutte le persone che conosceva e che magari ha scoperto non esserci più, tra cui la madre, più o meno bilanciato da tutti i nuovi presenti nella sua vita.

