giovedì, Agosto 14, 2025
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L’assassino di Giogiò Cutolo inneggiato come un ‘eroe’ dai genitori, la denuncia sui social

L’assassino di Giogiò Cutolo è sempre più un “eroe” per i genitori che lo celebrano sui social. Per Borrelli non c’è mai una parola, invece, verso la vittima, bensì insulti e minacce.

Il giorno in cui morì Giogiò

Giovanbattista Cutolo, per tutti Giogiò, era stato ucciso alle prime ore del 31 agosto a pochissimi passi da palazzo San Giacomo. Quella sera il ragazzo, che si trovava con alcuni amici per festeggiare il compleanno, si era imbattuto in un gruppo di giovanissimi dei Quartieri Spagnoli; una “paranzella”, che aveva subito iniziato a provocare. Nel battibecco che era conseguito uno di loro, un 17enne, ha tirato fuori una pistola e ha esploso diversi colpi contro Cutolo, che in quel momento si trovava ad alcuni metri e stava discutendo con altri componenti del gruppo. L’autopsia ha poi rivelato che i colpi andati a segno sono stati tre, due al torace e uno alla schiena. Il 17enne fu poi individuato poco dopo dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli e sottoposto a fermo; il giovane, reo confesso dell’omicidio, attualmente si trova in una struttura detentiva per minori fuori regione.

Il monito di Borrelli

Giovambattista Cutolo è stato condannato a 20 anni di reclusione. Nonostante ciò, i familiari del colpevole continuano a celebrarlo sui social, senza mai mostrare rimorso o ammissione di colpa. Hanno addirittura minacciato i familiari della vittima. Il deputato Francesco Emilio Borrelli dell’alleanza Verdi-Sinistra riceve segnalazioni dalla famiglia Cutolo e sottolinea l’importanza di togliere la patria potestà a persone come loro per salvare vite. Questo caso è un esempio di come i criminali possano crescere altri criminali e assassini, e di come sia urgente agire per proteggere le potenziali vittime. “Mai una parola spesa per Giogiò e la sua famiglia, mai un momento di rimorso, mai un’ammissione di colpa per il gesto del loro figlio. Anzi lo hanno celebrato come un eroe, come se fosse lui la vittima in questa storia, hanno offeso i familiari della vittima, gli hanno rivolto minacce neanche troppo velate, anzi molto esplicite. Un fulgido esempio di come gente devota al culto del crimine cresca criminali ed assassini. È sempre più ragionevole, urgente, obbligatorio parlare di patria potestà che va tolta a gente simile. Levare i figli a simili soggetti vorrebbe dire salvare più vite. Quella, appunto, dei giovani membri delle famiglie criminali e quella delle loro potenziali vittime”.