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giovedì, Aprile 25, 2024
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Latitante catturato a Giugliano, il ras Lazzaro e la moglie tra i ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza

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Un personaggio di assoluto spessore criminale. Originario del Rione Traiano ma da tempo trapiantato a Pianura Salvatore Lazzaro, catturato oggi dai carabinieri del Comando provinciale (leggi qui l’articolo), è conosciuto alle cronache per essere i promotori della Scissione dai Puccinelli-Petrone. Scissione decisa all’esterno di un noto chalet di Mergellina. Durante le fasi della cattura sono stati rinvenuti e sequestrati più di 4mila euro in contantiuna pistola, una cinquantina di proiettili, 108 grammi di cocaina e pochi grammi di hashish. Per questo motivo è stata arrestata anche la consorte di Lazzaro che risponderà insieme al marito di detenzione abusiva di armi e detenzione di droga a fini di spaccio. Da successivi accertamenti è emerso che sia Lazzaro che la moglie erano percettori indebiti del reddito di cittadinanza.

Le dichiarazioni di Genny Carra su Salvatore Lazzaro

A parlare ai magistrati dei contrasti interni al gruppo del Rione Traiano e della Scissione operata da Lazzaro e dai suoi è stato il pentito Genny Carra che ha spiegato come scoppiò la scissione (leggi qui l’articolo completo)«Una sera, mentre ero con Lazzaro, Manauro, Cozzolino e Basile “cozzecanera” da “Agostino”, un chiosco che si trova di fronte allo “Chalet Delle Rose” a Mergellina, arrivò Francesco Petrone in auto e iniziò a inveire contro di loro dicendogli che invece di perdere tempo dovevano andare a lavorare nelle piazze di spaccio. Io mi trattenni con Petrone cercando di calmarlo e dicendogli che erano ragazzi validi e non andavano tratti in quel modo. I quattro invece andarono via. Capii subito che avevano brutte intenzioni». Fu quello l’inizio della scissione che insanguinò per due anni l’area flegrea determinando un riposizionamento radicale degli assetti in campo culminato con il maxi blitz che scompaginò il clan Puccinelli-Petrone.

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Le piazze del Rione Traiano

Un altro pentito, Raffaele Dello Iacolo, ha invece illustrato agli inquirenti come funzionava il sistema delle piazze di spaccio:«Nella zona della Loggetta vi sono diverse piazze di spaccio. È una zona ricca perché lì si lavora molto con la droga. La zona è sostanzialmente divisa tra quelli della 44, cioè il clan Cutolo, e quelli del rione Traiano, cioè i Puccinelli. Posso dire che attualmente la Loggetta è paragonabile a quella che un tempo fu la piazza di Secondigliano, dal momento che vi è molta affluenza di clienti e vi sono piazze in tutta l’area. C’è la piazza di Cirotto, Ciro Puccinelli, che è una piazza di cocaina e crack ed è proprio del clan; la piazza di Salvatore Petrone, detto “il nano piccirillo”, che vende crack e cocaina; poi c’è la piazza di Gaetano Ivone detto “’o nano”, che vende cocaina e paga la quota ai Vigilia di Soccavo».

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