Intervistato da Radio Serie A, l’ex difensore del Milan Kakha Kaladze ha detto la sua sul futuro di Khvicha Kvaratskhelia. “Futuro al Napoli? Vorrei vederlo in una squadra top come Real o Barca. Vorrei che vincesse la Champions e con squadre di quel calibro può farlo. Lui deve decidere del suo futuro ma mi auguro trovi una squadra al top per vincere un giorno la Champions”, queste le parole dell’ex calciatore rossonero, nonché attuale sindaco di Tiblisi (capitale della Georgia).
Dalla chiamata di ADL all’esordio contro il Barcellona in Champions, mister Calzona racconta l’approdo al Napoli
La telefonata da parte della dirigenza del Napoli mentre ristrutturava casa con il fratello nel suo paese in Calabria, la corsa nel capoluogo partenopeo dopo aver accettato e l’urlo carico di adrenalina in Tangenziale. Francesco Calzona, neo allenatore del Napoli, ha raccontato i giorni del trasferimento in città come primo allenatore in un’intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio.
Dalla ristrutturazione della casa in Calabria col fratello al Maradona contro il Barcellona: mister Calzona si racconta
Di seguito la prima parte: “Mi trovavo in Calabria perché i miei genitori vivono li, perché stiamo ristrutturando un appartamento, ero con mio fratello, dovevo stare quattro giorni ma non è stato così. Stavo camminando al mare, perché io tutti i giorni passeggio al mare quando posso almeno 10 km, stavo aspettando un peschereccio col pesce fresco e ho ricevuto una chiamata da un dirigente del Napoli e chiaramente non ho comparato il pesce”.
Hai pensato per un attimo: rischio di bruciarmi? “La telefonata è durata 40’, ma mentre loro parlavano pensavo. Non ho mai avuto il minimo dubbio. E un’offerta del genere non si può rifiutare, la comfort zone non fa per me, io amo lo sfide, sono andato in un Paese che non conoscevo come la Slovacchia e poi Napoli fa parte della mia vita, tornare e dare una mano era troppo importante”.
“Ai miei genitori non l’ho detto subito, sono anziani e non volevo fargli prendere un colpo…”
Alla domanda “Chi l’ha saputo? A chi l’hai detto?”, mister Calzona risponde così: “Ai miei genitori non ho detto niente fino a sera perché hanno una certa età e non volevo che si agitassero. Mio padre guarda il Napoli sempre, indipendentemente dal fatto che io ora sia l’allenatore”.
Com’è stata la prima volta che sei entrato al Maradona da primo allenatore, contro il Barcellona? “Venivo su dalla Calabria con una macchina a noleggio, ero in tangenziale, ho tirato giù il finestrino e ho cacciato giù un urlo tanta era l’adrenalina e la gioia di tornare a Napoli con questo nuovo ruolo. Riesco poi a essere misurato quando entro dentro lo stadio, ma questa volta è stato diverso perché ho sentito il carico della responsabilità di rappresentare una Regione. E con me la mia famiglia perché si rendeva conto del peso di tutto ciò”.
