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L’inchiesta sull’Asl Napoli 1 partita grazie ad una ‘talpa’: medici assenteisti ma risultavano a lavoro https://nap.li/pvKa

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Mesi e mesi di indagine, effettuate con intercettazioni telefoniche ed ambientali ma anche con i classici pedinamenti, per scoprire la cricca delle truffe scoperta all’interno dell’Asl Napoli 1, sede via Chiatamone. Sotto indagine oltre 70 persone, 69 quelle destinatarie di custodia cautelare (50 ai domiciliari e 19 in carcere). Le accuse sono pesantissime per i dirigenti Medici del Distretto Sanitario 24 che si sarebbero tra loro organizzati in un’associazione per delinquere dedita alla commissione di una serie indefinita di reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e il patrimonio. Le indagini sono iniziate a seguito della presentazion il 16 marzo 2022 di una denuncia da parte dell’Ing. Ciro Verdoliva, Direttore Generale e legale rappresentante dell’ASL Napoli 1 Centro.

Nel corso della denuncia il direttore generale riferiva di aver ricevuto una lettera anonima in cui venivano segnalate condotte di rilevanza penale a carico della dottoressa Margherita Tartaglia in servizio presso il Distretto Sanitario nr. 24 di Napoli via Chiatamone 33.
In particolare la talpa segnalava che la dottoressa Tartaglia oltre ad eseguire sistematici ed
ingiustificati allontanamenti dalla sede lavorativa, finalizzati invece all’esecuzione di prestazioni di chirurgia estetica, in forma privata, presso il suo studio medico (Tartaglia Medicina Estetica), avrebbe allacciato rapporti illeciti con personaggi gravitanti nel mondo delle imprese funebri operanti sul territorio cittadino, al fine di ottenere un indebito guadagno.

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Da quel momento sono partite le indagini che hanno portato alla scoperta dell’associazione e dunque alla fondatezza delle accuse mosse dalla fonte anonima e di accertare la sussistenza di numerosissime condotte illecite in materia di pubblica amministrazione. Nel mirino degli inquirenti le condotte illecite anche dei medici Luigi Rinaldi, Bruno Genovese e Federico Amirante. 

L’indagine ha consentito di accertare numerosissimi episodi di assenteismo posti in essere in particolare dalla dottoressa Tartaglia la quale si sarebbe assentata più volte da lavoro per compiere commissioni private, come ad esempio andare il lavanderia, fare shopping o andare nel suo centro estetico. Stessa accusa per il medico Luigi Rinaldi, anche lui accusato di numerosi episodi di assenteismo.

Tra i destinatari delle misure cautelari anche cinque dirigenti medici (che intascavano i soldi dalle imprese funebri) e diversi impiegati dell’Asl Napoli 1 Centro, oltre a impiegati comunali dell’ufficio di stato civile e una trentina di imprenditori delle pompe funebri (due dei quali nel frattempo deceduti) insieme con diversi intermediari.
L’inchiesta – che in due anni ha documentato, anche in video, 300 episodi – è stata illustrata nel corso una conferenza stampa a cui hanno preso parte il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, il procuratore aggiunto Sergio Amato.
Decine di kit per l’esame del Dna dell’Asl Napoli 1 Centro sono stati sequestrati stamattina dai militari del Nas negli uffici delle imprese nel corso delle perquisizioni eseguite contestualmente alla notifica degli arresti.
Oltre ai kit sequestrate somme in denaro da quantificare e oltre 30mila euro come disposto dal decreto del gip.
Il distretto sanitario nel quale si è concentrata l’attività investigativa è quella della zona del Chiatamone, a Napoli, dove in passato già erano emersi episodi relativi ai cosiddetti falsi invalidi.

 

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