E’ stato pubblicato ‘L’Isola che non c’è’ il primo libro della giuglianese Amalia Palma ambientato in una struttura situata nel centro storico di Giugliano in Campania che ospita pazienti con disabilità intellettiva. Laureata in storia e filosofia presso l’Università Federico II, insegnante di sostegno e vicepreside presso l’istituto Celestino V di Casaluce, atleta ed insegnante di Judo, l’autrice dedica parte della sua vita ai giovani ritenendoli il proprio Elisir di lunga vita. In seguito all’esperienza lavorativa vissuta come educatrice all’interno della comunità per diversamente abili Amalia all’epoca ventiquattrenne da vita da alla sua prima opera esplorando la complessità della vita e dell’interiorità umana.
Protagonista del racconto è Agata un’operatrice che quotidianamente si confronta con le storie dei suoi amati pazienti mettendo in gioco se stessa e riscoprendo la bellezza della piccole grandi cose. “Dieci anni fa ho scritto questo libro per poi riporlo nel cassetto perché non trovavo una casa editrice disposta a supportarmi . Non nascondo che ci pensavo spesso non come vana gloria personale ma è come se avvertissi questo desiderio prorompente di voler comunicare agli altri quanto la diversità è ciò che ci contraddistingue rendendoci unici “- afferma l’autrice.
Il titolo ‘L’Isola che non c’è’ richiama opere letterarie, celebri canzoni, film di animazione ma anche l’indifferenza di un’intera città: “L’Isola che non c’è: spesso siamo ispirati dall’isola deserta ma non saremmo in grado di resistervi nemmeno due giorni perché l’uomo è fatto di relazioni. L’isola storicamente parlando è anche il crocevia, nell’Iliade e nell’Odissea viene vista come quel punto di riferimento dove poter riposarsi, recuperare le forze per poi ripartire.
L’isola che non c’è richiama anche la canzone del celebre Bennato, l’opera di Peter Pan dove tutto è possibile per cui il libro contiene tutti questi elementi. E’un luogo che tutti conosciamo ma che tutti evitiamo. La cosa strana dell’isola che non c’è è che è situata nel centro storico di Giugliano per cui tutti la conoscono ma tutti fanno finta di non vedere perché è impegnativo recarsi in questo luogo e gettare il cuore oltre l’ostacolo. La protagonista si chiama Agata che deriva dal greco agathos che significa bello e buono.Il lettore mi aspetto che possa immedesimarsi che possa trovare qualcosa di familiare o magari qualcosa che possa ispirarlo a guardare il mondo con occhi diversi”. Il libro edito da Arteta edizioni sarà presentato il 27 marzo al Minzoni di Giugliano, il 2 aprile presso la casa comunale di Casaluce e il 9 maggio presso la Libreria Claudio.
articolo di Alessa Ivana Ciccarelli