Una questione di soldi. Questo il motivo alla base del ferimento di Raffaele Sepe e suo figlio Vincenzo, colpiti rispettivamente con coltellate e colpi di pistola da un gruppo di africani con cui avevano avuto uno scontro pochi minuti prima. Il tutto è avvenuto ad Afragola ieri in serata nel bel mezzo della processione per la festa di Sant’Antonio. Secondo la prima ricostruzione (indagini affidate ai carabinieri del nucleo radiomobile di Casoria) padre e figlio hanno avuto un diverbio con un gruppo di extracomunitari e ad avere la peggio è stato proprio Raffaele Sepe, colpito da un fendente all’addome. L’uomo, aiutato dal figlio, ha cercato di scappare in sella ad uno scooter: i due sono stati inseguiti da un gruppo di africani (uno di loro sarebbe stato colpito dai due Sepe) e durante la fuga dal piccolo corteo sarebbero partiti alcuni colpi di pistola che avrebbero colpito Vincenzo Sepe.
Prima un litigio poi le coltellate: follia ad Afragola
Il giovane si è dunque diretto verso la processione per poi terminare la propria corsa contro un’auto in sosta in via Ferdinando Russo. Raffaele Sepe nel frattempo aveva già perso i sensi: i due sono stati subito portati presso il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore con Raffaele Sepe in codice rosso vista la gravità delle proprie condizioni. Il figlio e l’africano ferito se la caveranno con pochi giorni di prognosi. Nel frattempo sono già partite le indagini per cercare di ricostruire il pomeriggio di follia di Afragola. Gli inquirenti vogliono capire soprattutto la natura del diverbio poi sfociato in aggressione tra il gruppo di africani e i due Sepe.