«Mi mancano i suoi goal e mi mancheranno i suoi abbracci e mi mancherà veramente Diego De Vivo». Il direttore generale della Cantera Napoli, Alessandro Ferro, era presente nel momento in cui il 14enne attaccante si è sentito male. Anche lui, come il presidente Gianluca Festa e altri responsabili tecnici hanno cercato di rianimare, invano, la giovane promessa del calcio napoletano con massaggi cardiaci e attraverso l’utilizzo del defibrillatore.
Il cordoglio del direttore generale
«Una tragedia inaspettata. Per un ragazzo di 14 anni che muore così non c’è descrizione che tenga» dice Ferro che poi assicura: «Non c’è mai stato un sentore che Diego potesse avere delle problematiche fisiche o cardiache. Il ragazzo era sano, stava bene e lo portavamo in prova quasi un mese sì e un mese no alle società professionistiche e non è mai emerso nulla».
Diego De Vivo, originario della zona occidentale di Napoli, era tanto forte in campo quanto educato fuori. «Così è – dice ancora il direttore generale – Il ragazzo era forte in campo ed era mentalizzato fuori con tanta educazione. Devo fare i complimenti alla famiglia per aver veramente educato il ragazzo così. Noi non possiamo fare altro che stare vicino ai cari di Diego. Era giusto sospendere le attività sportive. Ci mancano la forza e la volontà di poter combattere dopo un episodio del genere. Ci proveremo un domani ma sarà difficile».
Giusto ricordare anche il calciatore Diego. «Era un attaccante importante, di prospettiva. Ne parlavamo con lui nelle varie trasferte che facevamo a Genova, a La Spezia, l’ultima a Torino con la Juventus. Mi mancano i suoi goal e mi mancheranno i suoi abbracci e mi mancherà veramente Diego De Vivo» conclude il direttore generale della Cantera Napoli.
La precisazione del presidente
Nell’articolo precedente, InterNapoli aveva raccolto le dichiarazioni del presidente Gianluca Festa in cui si raccontavano i momenti concitati dei soccorsi e un presunto ritardo dell’arrivo dell’ambulanza che sarebbe giunta dopo circa 30 minuti dalla chiamata in via Selva Cafiero 60 a San Pietro, sede della società Cantera Napoli. Festa ora ci tiene a precisare: «Nella confusione dei momenti successivi a quanto successo – dichiara il presidente – ho affermato io una cosa errata. L’ambulanza non ha impiegato 30 minuti per giungere sul posto ma 10 minuti. L’avevo dichiarato perchè ero ancora sotto shock. Lo ribadisco anche perchè non voglio assolutamente denigrare il lavoro egregio dei sanitari del 118. Anche al verbale dei carabinieri abbiamo dichiarato la realtà dei fatti e cioè che l’ambulanza è giunto al campo dopo 10 minuti».
Un anno fa il provino con il Napoli, Diego De Vivo sognava un gol al Maradona