Parrucchieri, barbieri, estetisti, tatuatori, onicotecnici: un intero settore, quello della bellezza e del wellness, è pronto alle barricate dopo la decisione, annunciata domenica dal premier Giuseppe Conte, di rimandare al primo giugno la riapertura di saloni e centri estetici.
“Le barberie – continua il comunicato – potrebbero riaprire immediatamente adottando il criterio del servizio su appuntamento. Con questo metodo ci sarebbe un solo cliente nei locali e si potrebbero mantenere le distanze di sicurezza imposte dal distanziamento sociale e le operazioni di taglio sarebbero effettuate esclusivamente da personale dotato dei necessari d.p.i. (guanti, mascherine, camici monouso etc.). Giova ricordare, ad abundanziam, che le Barberie sono tra le poche botteghe artigiane dove le pulizie e le disinfezioni vengono effettuate, da sempre, decine di volte al giorno. Non ci stiamo a passare per gli untori! Per lo specifico servizio che offrono, le barberie sono dei luoghi di massima igiene!”.
Ad oggi – conclude il comitato – restano incomprensibili i motivi dell’accanimento contro la nostra categoria. Ad aggravare la situazione c’è il fatto che la gran parte delle Famiglie dei Barbieri maranesi è monoreddito. Non vogliamo vivere di sussidi! Rivendichiamo con orgoglio la nostra professionalità! Siamo pronti ad adottare le più ferree procedure di sicurezza! Chiediamo al Governatore della Regione Campania di attivarsi, anche mediante l’interlocuzione con il governo centrale, per l’ immediata riapertura dei saloni”.