Il giudice ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per Aurelio Taglialatela, confermando così la detenzione in carcere durante il processo per l’omicidio di Corrado Finale, avvenuto nella notte del 15 settembre. Gli avvocati di parte civile, Adriano Cafiero e Arianna Mocerino, si sono detti soddisfatti della decisione, ritenendola una dimostrazione del corretto svolgimento della giustizia.
“La gravità del reato impone una pena esemplare – hanno dichiarato i legali – affinché sia chiaro che chi commette un omicidio deve affrontarne le conseguenze. La vita è sacra e chi la toglie deve pagare”
La Procura di Napoli Nord ha chiesto il rinvio a giudizio per il 19enne di Marano, Aurelio Taglialatela, accusato dell’omicidio volontario del 18enne Corrado Finale e del tentato omicidio di un coetaneo che era in compagnia della vittima. Il fatto risale al 15 settembre 2024, quando Taglialatela, che era alla guida della sua auto, avrebbe inseguito e investito i due ragazzi che viaggiavano in sella a uno scooter provocando la morte del 18enne.
Dalle indagini dei carabinieri è emerso che tra Taglialatela e il 18enne sopravvissuto all’impatto c’erano stati degli attriti. In particolare, l’indagato nel mese di agosto dello stesso anno aveva lanciato contro la sua abitazione una bottiglia incendiaria mentre il giorno della tragedia la coppia di amici aveva infranto uno dei finestrini della sua vettura.
Sarebbe stato proprio quest’ultimo episodio a scatenare la rabbia del 19enne, con l’inseguimento che è poi sfociato nell’incidente mortale. L’udienza preliminare durante la quale il giudice deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dagli inquirenti è fissata per l’8 aprile.