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martedì, Aprile 23, 2024
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Marco Di Lauro dietro la terza faida di Scampia: il piano del boss latitante

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Si fa sempre più concreta l’ipotesi che dietro la terza faida di Scampia ci fosse la regia occulta del boss latitante Marco Di Lauro. I riscontri che gli inquirenti stanno ottenendo dalle inchieste messe a segno portano sempre più verso la direzione di un’azione organizzata contro i nemici della componente Abete-Abbinante-Notturno e concertata tra il figlio di “Ciruzzo ‘o milionario e i “guagliuni” della Vanella Grassi. La guerra armata combattuta tra il 2012 e il 2014 avrebbe dunque la firma del boss “introvabile” di Secondigliano.

L’ipotesi investigativa prende sempre più corpo soprattutto in seguito all’operazione messa a segno ieri mattina che ha permesso l’arresto di 27 affiliati delle due fazioni della periferia a Nord di Napoli. Tra loro figura Salvatore Di Lauro, figlio di Paolo e fratello di Marco, il boss 37enne che sarebbe tuttora la mente occulta, ma nemmeno troppo, del clan e che avrebbe delegato al fratello Salvatore i compiti di gestire il traffico di stupefacenti e i cosiddetti “cavalli di ritorno”. Sul finire del 2012, messi alle strette i rivali degli Abete, Abbinante, Notturno, dunque, il clan era così composto: Marco Di Lauro “deus ex machina”, Antonio Mannetta braccio destro, Salvatore Di Lauro, arrestato ieri mattina, curatore degli interessi della famiglia e i fratelli Cortese nella schiera dei “vaneliani” come punto di contatto: Giovanni è stato arrestato ieri, mentre Ciro è stato vittima di un regolamento interno alla fazione dei girati.

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