PUBBLICITÀ
L’Autorità nazionale anticorruzione ha comunicato l’apertura di un procedimento nei confronti del Comune di Melito. Sotto la lente d’ingrandimento è finita la delibera di giunta del 25 gennaio scorso con cui l’amministrazione Amente ha approvato uno schema di protocollo d’intesa con la società concessionaria dei servizi cimiteriali. I sei consiglieri di opposizione firmatari dell’esposto – Caiazza, Carpentieri, Nunzio Marrone, Pentoriero, Rinaldi e Simeone – ravvisarono l’illegittimità dell’atto “in ordine alla corretta individuazione dei presupposti di natura tecnica, giuridica ed economico-finanziaria, nonché alle procedure amministrative delineate nella delibera”. Il documento fu oggetto di un’accesa discussione in consiglio comunale e, successivamente alla presentazione dell’esposto, di una conferenza stampa congiunta di alcuni consiglieri dell’opposizione.
La risposta dell’Anac
Questa mattina, dopo poco più di quattro mesi, l’Autorità nazionale anticorruzione ha comunicato al sindaco di Melito, Antonio Amente, e al promotore dell’iniziativa, il consigliere Raffaele Caiazza, l’avvio del procedimento di vigilanza sulla presunta illegittimità della delibera di Giunta 10/2019 e sullo stato di attuazione dei lavori relativi alla concessione per l’ampliamento del cimitero e sulla gestione dei servizi, sullo stato del rapporto contrattuale e dei contenziosi con il concessionario.
In seguito all’esposto datato 13 maggio 2019, il Comune ha fornito all’autorità nazionale la documentazione richiesta che evidentemente meriterebbe un ulteriore approfondimento. L’organismo di controllo anticorruzione ha comunicato il procedimento “tenuto conto – si legge nel documento – dei ritardi occorsi nella predisposizione del progetto esecutivo, delle modifiche apportate al PEF, nonché della variante progettuale con la quale è stato incrementato il numero dei loculi con un ipotizzabile mancato rispetto dell’obbligo di rinnovazione della gara”.
Nei prossimi giorni il Comune dovrà inviare la documentazione richiesta dal dirigente dell’Ufficio di Vigilanza collaborativa e vigilanze speciali, Filippo Romano. Tra gli atti da trasmettere figurano una relazione dettagliata sullo stato di attuazione dei lavori relativi alla concessione in oggetto, corredata dal bando di gara, dalla concessione del 2011; relazione sull’andamento della concessione, modifiche apportate e costi complessivi con gli atti aggiuntivi.
Le dichiarazioni di Amente
L’Amministrazione a guida Amente, intanto, ha fatto sapere di essere a disposizione per ogni chiarimento. “Abbiamo piena fiducia nell’operato dell’Anac, a cui gli uffici comunali provvederanno a fornire le documentazioni richieste già a partire dai prossimi giorni” fanno sapere da via Salvatore Di Giacomo, “l’Ente e l’amministrazione comunale sono a completa disposizione dell’Autorità, certi di una positiva conclusione del procedimento”.
E’ stato lo stesso responsabile del procedimento a ricordare che l’inosservanza del termine di riscontro comporterebbe l’avvio del procedimento sanzionatorio, nonché il deferimento al Consiglio dell’Autorità per accedere d’ufficio alle documentazioni richieste.
Soddisfatti, ma attendisti, i consiglieri di opposizione firmatari dell’esposto – a cui si aggiungono il “subentrante” consigliere dei Verdi, Stefano Pellecchia, e Angela Guarino – che in una nota congiunta hanno dichiarato: “Sin dall’inizio del 2019 noi consiglieri di opposizione avevamo esternato in ogni sede fortissimi dubbi sulla procedura adottata, invitando con forza e con ogni mezzo la giunta e la maggioranza a ritirare il provvedimento per rimuovere i numerosi profili di assai dubbia legittimità. Ora che anche l’Anac ha acceso i riflettori su tali atti, attendiamo fiduciosi una celere definizione della procedura, a tutela degli interessi dei nostri concittadini”.
PUBBLICITÀ
