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martedì, Aprile 23, 2024
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“Mi batte il corazon, è morto Maradona”. Bruscolotti su tutte le furie: “Per queste persone non ho pietà!”

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Spezia-Napoli è stata sospesa per circa 12 minuti dopo che le tifoserie sono entrate in contatto all’interno dello stadio. Prima dei cori offensivi, poi un lancio di fumogeni e poi degli scontri. Ad accendere la miccia sono però stati i tifosi liguri che hanno intonato una serie di cori denigranti tra i quali uno davvero vergognoso contro Diego Armando Maradona: “Mi batte il corazon, è morto Maradona”, in riferimento alla morte del Pibe de Oro avvenuta nel novembre del 2020.

I cori dei tifosi dello Spezia contro Diego Armando Maradona hanno profondamente colpito Giuseppe Bruscolotti. L’ultima partita di campionato del Napoli è stata caratterizzata da una serie di scontri tra tifosi, l’arbitro ha sospeso la gara per dieci minuti. momenti di tensione che sono continuati anche dopo la ripresa con i soliti cori contro Napoli e la città di Napoli. I tifosi di casa hanno anche inneggiato alla scomparsa dell’ex numero dieci partenopeo, venuto a mancare il 25 novembre 2020 in Argentina.

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I cori contro Maradona sono stati accolti con grande indignazione da Beppe Bruscolotti, ex compagno di squadra e grande amico del Pibe de Oro. L’ex capitano del Napoli ha commentato l’accaduto ai microfoni di Canale 21.

“E’ un’assurdità senza precedenti! Ma questa gente lo capisce che deve solo sentirsi onorata per il fatto che Maradona ha giocato in Italia?! Il suo essere venuto in Serie A, infatti, ha dato lustro a tutti, anche alle squadre avversarie del Napoli. Come si può andare contro Diego?! Io per queste persone non ho pietà, non le perdonerò mai: il perdono non lo meritano! Perché hanno agito così? Non troverò mai una spiegazione valida a questi cori…”.

Bruscolotti non ha mai nascosto il suo amore per Maradona, solo qualche giorno fa raccontava un aneddoto inedito:

“Una volta mi capitò di rimanere a terra dopo una botta alla testa – ne prendevo anche io, al contrario di ciò che si crede – e su consiglio del medico rimasi sveglio di notte. Verso l’una bussarono alla porta: era Diego che mi disse: “Pensavi che non sarei venuto?”. Rimanemmo in piedi a parlare tutta la notte e al mattino mangiammo quel piatto di spaghetti rimasto famoso negli anni”.

“Chi ha avuto la fortuna, come me, di vivere Diego molto da vicino, è rimasto vuoto, ma credo che in tutti i napoletani questo sogno non finirà mai”.

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