Da oggi il magistrato Franco Russo Guarro, presidente del Terzo Collegio Penale a Nocera Inferiore, è sotto scorta. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno la decisione è stata presa dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale collegato al ministero dell’Interno come da regolamento per: “Salvaguardare l’incolumità di chi risulta destinatario di minacce da parte di esponenti di gruppi terroristici o legati al crimine organizzato”. Il magistrato, da anni in servizio presso il comprensorio di Nocera Inferiore, il 10 giugno, con giudici a latere, dopo 5 ore di camera di consiglio, ha condannato 13 componenti del clan Fezza – De Vivo di Pagani.
Dall’aula bunker scortato a casa
Al momento della lettura della sentenza, in aula ci furono momenti di tensione. Quel giorno il magistrato, originario di Torre del Greco, fu accompagnato a casa dalle forze dell’ordine per timori di tentativi di aggressione all’esterno dell’aula bunker. L’inchiesta ha acceso i riflettori sulle attività dell’organizzazione, tra il 2019 e il 2024, con la testimonianza del collaboratore, ex componente della Nuova Famiglia, Rosario Giugliano, ha scoperchiato un pentolone di illeciti legati nella zona del salernitano.
Il commento della Camera Penale di Nocera Inferiore
La Camera Penale di Nocera Inferiore ha espresso solidarietà al magistrato. “Dopo anni, nel mondo giudiziario dell’Agro Nocerino Sarnese, mentre i penalisti portano avanti una lotta costante per restituire dignità ai luoghi in cui si amministra la Giustizia – è precisato in una nota – un magistrato torna a pagare personalmente, con le limitazioni connesse alla necessità di avere una scorta, per l’impegno profuso nell’esercizio delle proprie funzioni. Un dato che non può e non deve passare inosservato, nel rispetto della società civile e della comunità degli operatori del diritto, ma che impone una seria riflessione anche all’avvocatura”.