Finalmente, era ora! Lo diciamo a gran voce, con tono esclamativo perché non è solo una notizia: è una cosa meravigliosa. Perché proietta il Napoli più di qualche passo verso il futuro. E, assieme a lui, anche i suoi tifosi. Con pesante ritardo rispetto a Milan, Inter, Roma e Juventus, anche il Napoli lancerà i mini abbonamenti per le partite casalinghe di Champions League. Chiunque voglia, potrà acquistare tutti i biglietti in blocco. E che partite! Quello che è, senza alcun dubbio, il girone di ferro (Psg e Liverpool sono due candidate alla vittoria finale), prevede spettacoli di altissimo prestigio a Fuorigrotta. I mini abbonamenti sono stati introdotti da Aurelio De Laurentiis in persona, durante l’intervista concessa a Tv Luna, alla vigilia di Stella Rossa-Napoli. Il Presidente ha dato anche importanti riferimenti sui prezzi che, finalmente, sono incontestabili.
«Quando fissi il listino prezzi di una partita, dopo non hai la possibilità di alzarli, ma solo di diminuirli. Per quanto riguarda la tessera che permetterà di accedere al San Paolo per le tre partite del girone, il tifoso di curva potrebbe pagarla 60 euro. Quindi 20 euro per partita. I distinti pagheranno 110 euro per tutte e tre, 150 la Nisida, 270 la Posillipo, quella d’onore 370. Chi non si abbonerà e vorrà acquistare la partita singola, pagherà 40 euro per la curva, ad ogni partita; 70 per i distinti, 95 per la Nisida. I biglietti costerebbero quindi il 100% in più.
Abbiamo lavorato in un certo modo modo, già contro il Parma si avranno prezzi più bassi. La società ha sempre detto che i big match avrebbero avuto un listino a prezzo pieno. Sono sei partite: Juventus, Milan Roma, Lazio e Fiorentina. Del resto, il Napoli ha incrementato di 33 milioni di euro il costo del personale. Se dovessimo applicare la stessa percentuale ai prezzi dei biglietti, costerebbero molto di più
In realtà tutto il calcio è emozionante, a prescindere dalla competizione. L’emozione scalda sempre, e il calcio dà emozione. L’inferno del Marakana di Belgrado? Ancelotti ha già giocato qui, e ha rischiato anche di perdere. Io sono andato da Marchetti e gli ho detto ‘non facciamo come accadde qualche decennio fa’ e lui mi ha rassicurato in questo senso».
