21.9 C
Napoli
domenica, Giugno 23, 2024
PUBBLICITÀ

“Mio cugino comanda quasi tutta Napoli”, spunta il video del pentito dei Mazzarella

PUBBLICITÀ

Ieri il deputato Francesco Emilio Borrelli ha diffuso un video, pubblicato su Tiktok, nel quale è intervenuto il collaborare di giustizia Francesco Mazzarella. La famiglia del pentito e l’Alleanza di Secondigliano sono storicamente in lotta per il controllo camorristico dei quartieri di Napoli e di alcune cittadine della sua provincia. Dunque una realtà globale che si riflette anche a San Giovanni a Teduccio dove i Mazzarella sono storicamente in guerra con la famiglia Rinaldi, legata all’Alleanza.

“Mio cugino (Gesualdo Sartori) a 30 anni comanda quasi tutta Napoli“ ha raccontato l’ex boss “Nessuno lo ferma, lui ha in testa solo di ammazzare i nemici e il vendicare i nostri morti. L’altro giorno hanno fatto una sparatoria sotto casa dei Rinaldi. Spero che un giorno capiscano e passino dalla parte dello Stato come noi.”

PUBBLICITÀ

LA DENUNCIA DI BORRELLI SU MAZZARELLA

Le parole di Francesco Mazzarella certificano quella che è una realtà, che noi denunciamo quotidianamente, ben nota ormai anche se spesso si fa finta di dimenticarsene. – spiega il deputato dell’alleanza Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli–  La camorra cittadina e quella della periferia sono ben diverse da quella dell’hinterland e del casertano le quali, seguendo le orme di Cosa nostra in Sicilia, hanno management più imprenditoriali e sono maggiormente legate alla vita politica ed amministrativa risultando realtà ben radicate nel tessuto sociale. In città, come alle sue porte, invece, i clan, che si avvicendano in un turn-over continuo, per la loro origine dalla criminalità urbana e non elitaria, tentano di imporsi con la violenza, la sopraffazione e azioni da Far West puntando al ‘tutto e subito’. Una strategia che porta a tanti morti ammazzati e non sempre tra le fila dei gruppi criminali“.

IL VIDEO DI FRANCESCO MAZZARELLA SU TIKTOK

Per contrastare la camorra di provincia bisogna colpire i vertici, qui invece bisogna eliminare l’humus che determina quelle condizioni che favoriscono la proliferazione di mercati ed economie illeciti di cui i clan si nutrono e con i quali attirano la manovalanza tra le classi meno abbienti. Ripulire i mercati, piccoli e grossi, riconvertendoli alla legalità vorrebbe dire creare lavoro e ed eliminare quei disagi sociali che alimentano il fenomeno camorrista. Va fatto questo unitamente agli arresti e alle condanne per fermare quei pazzi furiosi che seminano morte e terrore”, conclude Borrelli.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Trema la camorra dell’area nord, c’è un nuovo pentito

Un personaggio di grossa caratura criminale. Un pezzo da novanta del suo gruppo da sempre particolarmente ‘attivo’ nel settore...

Nella stessa categoria