venerdì, Agosto 15, 2025
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Morte Chiara Jaconis, i genitori del bimbo negano ogni collegamento con la statuetta

Omicidio colposo e omessa vigilanza. Sono questi i due reati che la Procura di Napoli ipotizza nei confronti della coppia che vive nell’appartamento dal cui balcone, nel pomeriggio della scorsa domenica, è precipitata la statuina che ha colpito a morte Chiara Jaconis, la turista 30enne originaria di Padova.

L’inchiesta mira ad accertare le responsabilità delle persone presenti nell’appartamento nel momento della tragedia. Non solo la posizione dei genitori, quindi, ma, riporta il Corriere della Sera, anche quella di una baby sitter che sarebbe stata presente in casa nel pomeriggio di domenica.

Ascoltati dai pm Barela e Capasso, gli indagati hanno comunque negato un loro coinvolgimento nella vicenda, affermando di non aver “mai visto” quella statuetta di pietra dal peso di circa due chili. Un oggetto che, secondo gli investigatori, si trovava in casa e che potrebbe essere stato portato fuori da uno dei bambini presenti.

Ieri intanto la Polizia di Stato ha acquisito un video che ritrae la tragedia, a quanto pare, frutto di un incidente domestico. La coppia ha due figli e al momento non si esclude che proprio uno dei due bimbi abbia fatto cadere la statuina.

La Polizia di Stato ha eseguito delle perquisizioni nell’abitazione. Al momento non è chiaro agli investigatori chi si sia reso responsabile dell’incidente visto che in casa, in quel momento, c’erano, oltre ai due bambini, anche i genitori oggi indagati.

Ieri sera una fiaccolata in memoria della 30enne

Ieri sera, intanto, si è tenuta una fiaccolata tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli per ricordare Chiara Jaconis, colpita da una statuina nel pomeriggio di domenica scorsa e morta nella mattinata di martedì all’ospedale del Mare.

Il punto in cui la 30enne è stata colpita dalla statuina è diventato un altarino in sua memoria. Tante le persone che, nelle ultime ore e fin dal momento in cui è iniziata a circolare la notizia della morte, si sono recati lì alla spicciolata portando fiori, palloncini e biglietti.

“Voglio ringraziare la Sanità, il Comune di Napoli e questo fantastico quartiere, voglio ringraziare queste persone”, le parole commosse e con gli occhi pieni di lacrime di Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara. “Chiara emanava energia e trasferiva questa energia ovunque andasse. Ho avuto dei pregiudizi su Napoli, ma erano già andati via dopo un breve soggiorno qui lo scorso anno. Siamo stati io e mia moglie a spingere Chiara a venire qui. Non so se Napoli è la città più bella del mondo, ma sicuramente ha la gente più bella del mondo”. 

Tanti i residenti dei quartieri che non sono riusciti a trattenere le lacrime. “Scusateci” è la parola più pronunciata al papà e alla sorella della vittima. Il punto esatto dell’incidente è diventato un altare in onore di Chiara. Fiori e messaggi portati alla spicciolata dalla gente, sconvolta da una morte così assurda. Quando è stata colpita, la ragazza passeggiava con il suo ragazzo. “Io sono stata la prima a soccorrerla – racconta Grazia, la promotrice della fiaccolata, piangendo –. È stato terribile, terribile. Chiara è la figlia di tutti noi e noi tutti siamo vicini alla famiglia. Da quando è accaduta questa tragedia io non riesco più a dormire. Spero solo che chi ha fatto questo si faccia avanti”.