Gli operai dello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco e del reparto logistico di Nola, si fermeranno dieci minuti in segno di ”vicinanza e raccoglimento” per la morte dell’ex amministratore delegato Sergio Marchionne. La notizia è giunta in fabbrica mentre i lavoratori erano impegnati nel primo turno di lavoro, facendo calare il più totale silenzio nei reparti.
Alcune tute blu, raccontano che la notizia ha fatto subito il giro dello stabilimento, con voci che si rincorrevano da reparto in reparto, e poi è calato ”un silenzio surreale”.
La notizia
È morto a Zurigo. Marchionne si era sottoposto a un intervento chirurgico alla spalla, nel corso del quale sarebbe stato colpito da embolia cerebrale, per poi precipitare in coma profondo.
È quanto riporta, in un articolo esclusivo a cura di Paolo Madron, Lettera43.it che scrive anche che al manager era stato diagnosticato un sarcoma alla spalla. Marchionne soffriva di forti dolori alla spalla e per questo assumeva del cortisone.
Com’è morto Sergio Marchionne? A questo link le cause della morte dell’ex ad di Fca.
L’addio di Elkann a Sergio Marchionne
La rivelazione sulla malattia
Poi la rivelazione sulla malattia. “Il dolore è indicibile, quando dalla tv di Londra appresi il giovedì sera che era ricoverato a Zurigo, pensai purtroppo che fosse in pericolo di vita. Perché conoscevo la sua incapacità di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette”. “Tuttavia quando seppi che era soltanto un ‘intervento alla spalla’ sperai. Invece, come temevo, da Zurigo ebbi la conferma che il suoi polmoni erano stati aggrediti e capii era vicino alla fine”.
Marchionne e l’addio della moglie Manuela
Le condizioni dell’ex amministratore delegato di Fca, nel suo letto, tra le macchine sanitarie che lo teneva in vita, nell’ansia dei familiari e dei sanitari che circonda la sua battaglia. La dipendenza dal tabacco non era un mistero sull’Ad di Fiat, abituato a fumare tre pacchetti di sigarette al giorno. La compagna Manuela Battezzato era riuscita nella sfida di convincerlo per un po’ a smettere, un anno fa, ma senza troppa convinzione, al punto da fargli spesso dire con il sorriso: ”Saranno la mia morte”. Una frase che ripensata oggi è una battuta che non fa più ridere.
Marchionne e la Fiat
Uno dei più brillanti dirigenti d’azienda italiani, naturalizzato canadese, da fine giugno era ricoverato per un’operazione alla spalla. Ma le sue condizioni di salute sono peggiorate negli ultimi giorni fino ad essere considerate irreversibili. Una situazione che nelle ha imposto a FCA e Ferrari di riunire lo scorso fine settimana i CdA per la nomina dei nuovi vertici. Nella nota la Fiat aveva annunciato che è per questi motivi che “il Dr. Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa”. Da qui sono poi arrivate le nuove nomine in Fca, con Mike Manley amministratore delegato, e in Ferrari, dove il posto di presidente sarà svolto da John Elkann e quello di ad da Louis Camilleri. Marchionne ha segnato un profondo cambiamento nel mondo Fiat, mentre non si compie il suo sogno di riportare il Cavallino a vincere in Formula 1.