giovedì, Agosto 14, 2025
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Morto per un’intossicazione da botulino. Il grido al funerale: “Giustizia per Luigi Di Sarno”

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All’uscita della salma dalla chiesa Santissima del Rosario di Poggioreale, chi ha voluto bene a Luigi Di Sarno non riesce a proferire parola. Gli amici, i parenti, i tanti conoscenti che si avvicinano al feretro dell’artista 52enne, morto sull’autostrada calabrese probabilmente per un’intossicazione da botulino dopo aver mangiato un panino acquistato da un ambulante – e un ricovero in un ambulatorio che desta molte perplessità rispetto alle cure prestate-  singhiozzano in modo composto. Solo qualche sussurro: «Gigì, Gigì ci mancherai». A interrompere il silenzio c’è solo il suono dell’Ave Maria trasmesso da piccoli amplificatori. D’improvviso però Rosaria, commerciante di Diamante in Calabria venuta a Napoli proprio per salutare l’amico, non riesce a trattenersi ed esclama: «Com’è possibile morire così? Dovevamo festeggiare insieme il Ferragosto come ogni anno, al lavoro. Invece per una cattiva diagnosi medica, siamo qui a dirgli addio. Vogliamo giustizia, giustizia per Luigi. Ma la giustizia – riflette amaro Rosaria – in questo Paese non esiste. Temo non arriverà mai». 

Per la morte di Luigi e di una 45enne calabrese, sono indagati tra gli altri 5 medici. A seguire dal punto di vista legale la famiglia di Di Sarno sono gli avvocati Angelo e Luigi Pisani, che conoscevano il 52enne.

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La rabbia dei nipoti e il messaggio in chiesa

Gianluca Colaiocolo, forse il più lucido dei parenti arrivati per l’ultimo saluto allo zio, non si capacita dell’epilogo tragico per Luigi e non lo nasconde. «Nel 2025, in Italia, si muore ancora sull’asfalto per un malore. Si spendono soldi in armi, i politici vedono aumentare il loro stipendio facendo la loro vita ma per la sanità ci sono solo dei tagli. Mio zio è stato dimesso e non si sa bene come abbiano agito i medici». Anche Gianluca, chiede «giustizia per un artista, perchè Luigi era un artista. Lo testimoniano le persone che hanno partecipato al suo funerale il 14 agosto. C’è chi è arrivato da Desenzano del Garda. Per noi, e lo ribadisco, si tratta di un caso di malasanità». 

Lo stesso Gianluca durante la cerimonia legge dal pulpito un messaggio per suo zio. «Luigi ci ha insegnato che le cose importanti nella vita non sono i soldi o i beni materiali, ma i rapporti umani. Tu non sei morto, Luigi».

Antonio Riccio, tra i nipoti più sconvolti, piange tutte le sue lacrime e dice: «Zio si sarebbe stranito a vedere tutta questa gente per lui. Mi chiedo come sia possibile non riconoscere dei sintomi. Come si può svolgere la professione medica in un certo modo? Ci vuole professionalità». 

In tanti partecipano al corteo funebre, Poggioreale si scopre più povera dopo la morte di una persona fuori dagli schemi. I parenti, intanto, hanno già in mente l’idea di organizzare una mostra con i quadri dipinti da Luigi Di Sarno. «Non vogliamo e dobbiamo dimenticarlo».

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatinohttp://InterNapoli.it
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale, della cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore. Vincitore di diversi premi giornalistici locali e nazionali, sono mosso sempre dalla curiosità: il vero sale di questo mestiere.
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