Non percepiscono lo stipendio da mesi (in attesa anche di contributi e Tfr arretrati) gli ex operai di via Marina che hanno deciso di rivolgersi al ministro Luigi Di Maio. «Tuteli i diritti di chi ha lavorato anche di sera e nei giorni di festa. I lavori sono stati realizzati all’85%: rimossi tutti i basoli, sostituiti con l’asfalto. Venga a vedere. Si tratta di un’opera da oltre 20 milioni di euro, di cui si rischia di perdere i fondi. Crediamo ci sia un interesse nazionale affinché questo non avvenga». «Abbiamo scritto al vicepremier – spiega l’ex operaio e attuale custode giudiziario di un’area sequestrata all’interno del cantiere, Luigi Di Gennaro – affinché la vertenza di via Marina possa arrivare sul tavolo delle massime istituzioni, considerando l’importanza dei lavori. Di Maio faccia luce su questa vicenda».
A riportare la vicenda è ‘Il Mattino’. A dicembre una nuova società ha accettato di proseguire i lavori, ma non ha ancora firmato il contratto e attende la presentazione del piano dei lavori dal Comune. Al momenti quindi il cantiere è ancora fermo. Il Comune sta studiando un piano B, al fine di collaudare metà strada e riattivare così il tram, in modo da non perdere i fondi europei. Il resto dei lavori sarà così rinviato ad un secondo momento.
Da marzo 2018 gli ex operai del Consorzio hanno abbandonato il cantiere, che nel tempo è caduto nel degrado. Giovedì, una delegazione di ex operai era presente con un picchetto alla consegna delle aree al Comune. Massimo Sannino, della Filca Cisl, ha dichiarato: «Il Comune di Napoli si era impegnato a farsi carico delle spettanze arretrate dei lavoratori, sostituendosi alla ditta nei pagamenti, qualora ce ne fosse stato bisogno. Ci era stata assicurata l’esistenza di una polizza assicurativa a copertura di problemi di questo tipo. Che fine ha fatto? Tra i lavoratori c’è tensione e non si escludono blocchi al momento del riavvio del cantiere. Chiediamo all’amministrazione di onorare l’impegno, perché le famiglie sono allo stremo».