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lunedì, Giugno 17, 2024
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Napoli, la vergogna: furti al cimitero, nemmeno i morti possono stare tranquilli

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Non si fermano i furti notturni al cimitero di Poggioreale. Nel fine settimana è stato rubato da una cappella addirittura un cancello in ottone dell’800.

“Apprezziamo che due osservatori attenti della realtà napoletana come Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli si siano resi conto che il Cimitero di Poggioreale è terra di sciacalli e ladri. Apprezziamo anche il fatto che si attiveranno per chiedere la videosorveglianza per i nostri cari defunti. Ma dobbiamo prendere atto che sono mesi che denunciamo anche a mezzo stampa questo scempio e l’Amministrazione Comunale più sorda di sempre ha continuato a fare orecchie da mercante”. È la dura denuncia di Gennaro Tammaro e Alessio Salvato, impresari funebri rappresentanti di EFI (Eccellenze Funerarie Italiane) in Campania, che segue la dichiarazione a mezzo stampa di Borrelli e Simioli sui furti perpetrati al Cimitero di Poggioreale.

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“Borrelli e Simioli – continuano – hanno portato come esempio il furto dell’opera d’arte che adornava quello che è chiamato Monumento della Sposa. Ebbene, questa è una battaglia che abbiamo portato avanti dal primo pezzo portato via. Un furto che si è protratto per diverse notti: nonostante le nostre denunce, i malviventi hanno continuato ad agire. Abbiamo perso le speranze: mai una replica, mai un’attenzione dalle istituzioni e dei dirigenti preposti”. Arrabbiati anche i membri del “Comitato Tutela del Sepolcro Gentilizio”, l’associazione che raccoglie i proprietari dei manufatti cimiteriali che con la delibera 566 – in funzione di una sentenza del Consiglio di Stato – venivano acquisiti al patrimonio dal Comune di Napoli: “Il cimitero di Poggioreale vive in uno stato di degrado e abbandono ormai costante e continuo. Eppure la priorità del Comune è sigillare le cappelle dove giacciono i nostri cari estinti vietandoci di andare a pregarli. Ci viene amaramente da ridere nel pensare che non si è in grado di preservare il Cimitero dai ladri, con tutta questa abbondanza di catenacci…”.

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