Una donna è stata arrestata ieri mattina nel carcere di Poggioreale di Napoli. P. A., 26enne, già nota alle forze dell’ordine per reati in materia di stupefacenti, è stata sorpresa con dispositivi telefonici nelle fasi che precedono i colloqui. La giovane donna, originaria di Padova, ma residente ad Afragola, era in visita al compagno 36enne quando i metal detector hanno segnalato la presenza di dispositivi vietati. Immediatamente la donna è stata perquisita dal personale della Polizia Penitenziaria che quotidianamente gestisce l’afflusso dei visitatori. Gli agenti dell’ufficio per le attività di polizia giudiziaria, in raccordo con i colleghi del settore colloqui, hanno rinvenuto i cellulari “schermati” da uno strato di scotch. Un tentativo inutile di nascondere i dispositivi vietati. La 26enne attende ora il giudizio per direttissima.
Con la nuova disciplina, introdotta dall’ultimo segreto sicurezza, sono previsti da 1 a 4 anni sia per chi riceve che per chi porta in carcere telefoni cellulari. Prima era un illecito disciplinare sanzionato all’interno del carcere, poi il Guardasigilli ha proposto la stretta. Su proposta dei sindacati di polizia penitenziaria, la nuova normativa ha avuto il via libera dell’Esecutivo.
Intensificati dunque i controlli nel penitenziario napoletano. Il personale della Polizia Penitenziaria quotidianamente scongiura tentativi di introduzione di oggetti illeciti e sostanze stupefacenti. Le nuove disposizioni del decreto sicurezza, inoltre, ha dato una ulteriore scossa all’individuazione di “corrieri” e destinatari.