16.7 C
Napoli
giovedì, Marzo 28, 2024
PUBBLICITÀ

Narcos per i Lo Russo, alla sbarra 17 arrestati: sono anche di Melito, Giugliano e Acerra. I NOMI

PUBBLICITÀ

I militari della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della
Guardia di Finanza di Avellino, unitamente alla Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia napoletana – a carico di 17 persone in ordine ai reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di importazione di quantità anche ingenti di sostanze del tipo cocaina ed hashish.

Secondo la ricostruzione accusatoria accolta dal GIP, a capo del sodalizio criminale è posto
l’imprenditore nolano MANZI Armando, attivo nel settore della ristorazione finalizzata alla
celebrazione di cerimonie, affiancato dal figlio Oreste e da una schiera di collaboratori, in grado di importare dalla Spagna considerevoli partite di stupefacente destinate al mercato delle province di Napoli e Avellino.

PUBBLICITÀ

Con riguardo al traffico di stupefacenti nel corso delle indagini era stato operato il sequestro complessivo di kg 323,00 di hashish, per un valore pari ad €uro 3.230.000,00, abilmente occultato in apposito doppio-fondo creato ad hoc all’interno di uno dei serbatoi di carburante di un autoarticolato.
L’attività di indagine ha permesso di accertare altresì che i membri apicali del sodalizio hanno intrattenuto per alcuni anni legami con esponenti di vertice del clan metropolitano dei LO RUSSO, in particolare agevolando fra il 2012 ed il 2014 la latitanza del capo clan – ora collaboratore di giustizia – LO RUSSO Antonio, ed in particolare ospitando LO RUSSO nelle zone di Roccarainola, Comiziano e Sperone e gestendo unitamente ad appartenenti del predetto clan importazioni di stupefacente dell’estero.

E’ stata data altresì esecuzione ad un decreto, emesso dal medesimo GIP e sempre su
richiesta della DDA, di sequestro preventivo della struttura ricettiva per cerimonie denominata VILLA MANZI, sita in Roccarainola, e delle quote della società proprietaria della stessa, tuttora riconducibili alla titolarità e gestione effettiva del MANZI pur se formalmente intestate, in virtù della ricostruzione accusatoria recepita dal Giudice, attraverso alcune operazioni negoziali fittizie, a soggetti prestanome; si tratta della medesima struttura ricettiva che, nel corso delle indagini, era emersa come utilizzata come base per alcune operazioni di ricezione e stoccaggio di partite ingenti di stupefacenti, per lo svolgimento di riunioni fra gli associati ed anche per appoggio logistico alla latitanza del capo clan LO RUSSO Antonio.

I NOMI

 

I primi a sostenere l’interrogatorio di garanzia sono stati i 17 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere: il noto ristoratore Armando Manzi di Tufino, il figlio Oreste di Tufino, Aniello Liccardo di Roccarainola, Marco Pulzone di Cicciano, Elpidio Natale di Roccarainola, Antonio Sirignano di Roccarainola, Armando De Maio di Marigliano, Ciro De Maio di Marigliano, Pasquale Capolongo di Tufino, Clemene Sarappa di Roccarainola, Giovanni Garofalo di Melito, Francesco Cirillo di Roccarainola, Biagio Liccardo di Roccarainola, Alfonso Russo di Giugliano, Giovanni Sergio di Maddaloni, Giuseppe Terracciano di Acerra (rione Madonella) Vincenzo Paolillo di Acerra (rione Madonnella).

C’È ANCHE L’EX BOSS-TIFOSO

Tra gli indagati a piede libero ci sono Ciro Farina, Marco Manno, Francesco Venturato, Antonio Cibelli, Rosario Orefice, Domenico Razzano, Luciano Pompeo, Bartolomeo Falco, residenti tra Volla, Casoria, Barra, Gaudello e Maddaloni. Su tutti spicca però il nome di Antonio Lo Russo, l’ex boss diventato famoso per aver assistito a bordo campo a un chiacchierato Napoli-Parma di 9 anni fa (terminato con la sorprendente vittoria dei ducali per 3-2). Ora ha intrapreso un percorso da collaboratore di giustizia fornendo elementi utili anche  a quest’indagine della Dda.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

“La Terra dei Fuochi una vergogna nazionale, non è finita”, la denuncia di Don Patriciello

Nel cuore della Terra dei Fuochi, a Caivano, il parroco don Maurizio Patriciello si erge come una voce coraggiosa...

Nella stessa categoria