Nei giorni scorsi la sorella di Pasquale Apicella si è sfogata sul suo profilo Facebook. Nella ha affidato al social network il suo dolore per la morte del giovane poliziotto. “Non abbiamo distrutto un ospedale, non abbiamo sparato contro una caserma e non abbiamo incendiato il campo rom di Giugliano. Ma voglio giustizia per mio fratello, se lo Stato avesse compiuto il suo dovere 3 anni fa quando questi individui hanno reagito nello stesso modo contro l’Arma dei carabinieri, mio fratello oggi sarebbe qui. Purtroppo la giustizia non mi porterebbe indietro l’amore nostro ma eviterebbe di spezzare altre vite“.
Saranno celebrati venerdì 8 maggio i funerali di Pasquale Apicella, l’agente scelto della Polizia di Stato morto nella notte tra il 26 ed il 27 aprile. Il 37enne è deceduto a seguito dello scontro tra la sua volante e l’automobile di alcuni malviventi, in fuga dopo un furto in banca. Alla luce delle ristrettezze previste dall’emergeza covid-19, alla cerimonia funebre, con molta probabilità, potranno partecipare 15 familiari.
GLI ARRESTI PER L’OMICIDIO DI PASQUALE
“Pensavo solo ad accelerare quando poi ho visto la volante della polizia ho frenato più forte che potevo ma non ho potuto fare nulla”. Queste le parole usate da Fabrizio Hadzovic davanti al pm nel primo interrogatorio dopo la morte dell’agente scelto Pasquale Apicella. Hadzovic in sostanza ha ammesso i tentati colpi alla banca di via Abate Minichini e a quella di Casoria ma ha ribadito di non aver agito intenzionalmente nel travolgere la volante della ‘Secondigliano 11’. C’è però un ma. Hadzovic infatti non è nuovo a questa tipologia di azioni.