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giovedì, Maggio 9, 2024
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Occupazione al De Liguori contro il ‘biocidio’ della Terra dei Fuochi: 70 studenti sospesi

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La dirigenza del Liceo “Alfonso Maria De Liquori” di Acerra ha deciso di sospendere 70 studenti. Cioè coloro che hanno identificato come i principali organizzatori e partecipanti ad un’occupazione avvenuta dall’8 gennaio.

Gli studenti hanno occupato la scuola per attirare l’attenzione sul problema del “biocidio” nell’area conosciuta come “Terra dei Fuochi”. In un comunicato, gli studenti hanno evidenziato la mancanza di attenzione alle loro richieste da parte della scuola e delle istituzioni locali.

Hanno contestato la decisione di sospensione definendola un’azione repressiva. E hanno espresso sorpresa per il fatto che solo i cosiddetti “promotori” o “semplici occupanti” siano stati sanzionati. Nonostante la partecipazione numerosa degli studenti all’occupazione.

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Gli studenti hanno denunciato anche il silenzio intorno all’impianto inquinante della loro città come motivo principale dell’occupazione. Hanno sottolineato che l’occupazione era nata con l’intento di essere costruttiva e supportata da tutti. Criticando la dirigenza scolastica per aver in un primo momento partecipato alla mobilitazione degli studenti salvo poi reprimere l’iniziativa.

La protesta degli studenti evidenzia una forte preoccupazione per l’ambiente e la salute pubblica e solleva importanti questioni sul ruolo delle istituzioni nell’affrontare il problema del biocidio.

La lettera di denuncia del Collettivo De Liguori

L’assurdo silenzio che aleggia attorno all’impianto che avvelena la nostra città ci ha spinti convintamente ad occupare il nostro liceo. Un’occupazione nata con l’intento di essere un’opportunità costruttiva, che non era rivolta contro la nostra scuola. Che è stata veicolo per fare risuonare le nostre voci, troppo spesso trascurate dall’opinione pubblica, e per puntare i riflettori sul problema del biocidio.

Risulta evidente, però, la mancanza di ascolto da parte della scuola. E risulta ora assordante il silenzio da parte delle istituzioni che dovrebbero occuparsi delle questioni ambientali e della salute dei territori e di chi li abita. La comunità educante non ha accolto le proteste di studenti e studentesse anche dopo l’occupazione, a differenza di quanto ci era stato detto ufficialmente dalla dirigenza”. 

Ci auguriamo che la dirigenza possa riconsiderare la situazione, comprendere le nostre preoccupazioni ambientali. E che si possa ristabilire un dialogo aperto. In una scuola la fiducia tra studentə e istituzione è preziosa e speriamo di trovare soluzioni che rispettino tutte le nostre prospettive“.
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