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domenica, Giugno 23, 2024
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Omicidi a Marano:«Adesso ve ne assumete tutta la responsabilità»

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Uccisi per una ‘girata’, quella a favore di Mariano Riccio desideroso di allargare la sfera di influenza degli Amato-Pagano anche a Marano. Questo il contesto in cui maturano gli omicidi di Antonio Pastella e Salvatore Vigna ‘o pittbull, uccisi dallo stato maggiore degli Orlando raggiunto ieri da ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nei confronti del boss Antonio Orlando ‘mazzolino’, suo fratello Raffaele ‘o malomm, Armando Lubrano e Vincenzo Polverino ‘peruzzo’ (leggi qui l’articolo). A indirizzare gli inquirenti verso il gruppo dei ‘Carrisi’ le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia tra cui Giuseppe Simioli contenute nelle trenta pagine di ordinanza redatte dal gip Maria Laura Ciollaro:«Antonio Pastella invece è stato ucciso sempre nel 2015 dai fratelli Armando, Vincenzo e Raffaele Lubrano, nonché da Angelo Orlando. A tale omicidio ha preso parte anche Vincenzo Polverino detto peruzzo che stava in un’altra auro, insieme a Gaetano e Raffaele Orlando, e fungevano da supporto. All’epoca peruzzo era diventato tutt’uno con gli Orlando. Dopo l’agguato incendiarono il furgone con le armi a Mugnano, ma la circostanza mi è stata riferita da Salvatore Ruggiero quando venne a trovarmi a Roma». Lo stesso Simioli poi entra nel dettaglio spiegando che «Tale omicidio è stato deciso e commesso dal clan Orlando, in particolare per volontà di Antonio Orlando detto “mazzolino” e del fratello Raffaele Orlando… materialmente è stato commesso da Armando Lubrano, Vincenzo Lubrano e Raffaele Lubrano e Angelo Orlando» ed evidenziando che il quel frangente il rischio poteva essere quello di una spaccatura interna al clan visto che «Rimanemmo assolutamente stupidi della situazione che si era venuta a creare, tanto che io, Carlo Nappi e Giuseppe Ruggiero ci arrabbiammo tantissimo e ricordo di aver detto queste parole ‘Vi assumerete la responsabilità di questa scelta anche nei confronti dei carcerati del clan Polverino’».

Le dichiarazioni di Teodoro Giannuzzi

Altre dichiarazioni rilevanti, sempre allegate all’ordinanza, quelle del collaboratore di giustizia Teodoro Giannuzzi che ha spiegato come dopo quel delitto vi fu una divisione del territorio tra gli Orlando e i Polverino:«L’uccisione del Pastella e del Vigna scaturì dalla volontà comune degli Orlando e dei Polverino al fine di impedire il sopravvento di Mariano Riccio a Marano. L’esecuzione dei due omicidi fu materialmente comunicata dagli Orlando/Lubrano e, come corrispettivo di questa cosa, fu pretesa la divisione del 50% dei proventi delle estorsioni con i Polverino. Tali notizie le ho apprese dal racconto di Giovanni Raniello».

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