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giovedì, Aprile 25, 2024
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Omicidi della seconda faida:«Vincenzo Di Lauro e Pagano decisero la sorte di Giannino e Magnetti»

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Tra gli omicidi della seconda faida ricostruiti grazie ai collaboratori di giustizia spiccano quelli di Luigi Giannino e Luigi Magnetti ‘o mocill. Per questi delitti e per altri sei i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli hanno eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Linda D’Ancona per esponenti degli Amato-Pagano, i Di Lauro e per quelli della Vanella Grassi. Per l’omicidio Giannino sono indagati Marco Di Lauro, Nunzio Talotti, Mario Buono, Raffaele Musolino e Vincenzo Di Lauro. A rispondere invece dell’omicidio Magnetti avvenuto al rione Berlingieri di Secondigliano il 25 settembre del 2009 sono Raffaele Amato, Carmine Pagano, Cesare Pagano, Salvatore Petriccione, Renato Napoleone e Davide Francescone. Tutto il gotha degli Amato-Pagano e dei Di Lauro con in più il fondatore della Vanella Grassi. Due omicidi collegati come ricostruito nel provvedimento le due vittime si sarebbero ‘girate’ ai Di Lauro passando con gli scissionisti eseguendo l’omicidio di Giuseppe Pica, storica referente del clan del Terzo Mondo.

Il summit tra Vincenzo Di Lauro e Cesare Pagano

A inchiodare in particolare Vincenzo Di Lauro le dichiarazioni di Carlo Capasso e Antonio Pica secondo cui «Di Lauro Vincenzo aveva dato mandato di uccidere Giannino Luigi già prima del suo arresto; successivamente aveva inviato ‘imbasciate’ ossia ordini dal carcere tramite il cognato che li ha riferiti a Marco Di Lauro ed a tutto il sodalizio. Di Lauro Vincenzo voleva che fossero uccisi sia Giannino che Magnetti. Vincenzo Di Lauro disse che avrebbe fatto uccidere sia Mucillo (Magnetti Luigi) che Cutoletta (Giannino Luigi) ma che tale decisione non avrebbe interrotto la tregua tra i due gruppi contrapposti (il riferimento è ai Di Lauro e agli Amato-Pagano)». Secondo i pentiti quell’incontro si sarebbe svolto infatti tra Vincenzo Di Lauro stesso e Cesare Pagano.

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Le dichiarazioni dell’ex ras dei Di Lauro

Secondo un altro collaboratore, Gennaro Puzella, quei delitti sarebbero direttamente collegati all’omicidio del ras dei Di Lauro Giuseppe Pica:«Giuseppe Pica fu ucciso da Luigi Magnetti e da Luigi Giannino. Un po’ prima i due, per come rivelatomi da Pica, avevano in mente la scissione e si incontrarono con Angelo Pagano. Si parlava tra noi, io, Maisto, Nunzio Talotti ma Pica disse di attendere l’autorizzazione da…… che era latitante. Ma Magnetti e Giannino furono più veloci ed ammazzarono Pica il 14 marzo 2007. Gli omicidi di Pica e Cardillo portarono scompaginamenti nel clan Di Lauro, anzi non esito a dire che proprio quegli omicidi portarono alla fine di tutto. All’interno del clan non ci si poteva fidare più di nessuno, non c’era un assestamento. Il pericolo era continuo e anche il compagno del giorno precedente poteva essersi girato. Gli Amato-Pagano avevano infatti grossi mezzi finanziari e pagavano profumatamente chi tradiva con promozioni e simboli di amicizia quali regali di orologi come i Rolex o di motocicli come il T-Max».

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