La Suprema Corte di Cassazione Sez. VI Penale, con riferimento al processo dell’omicidio ai danni Palmieri Annamaria e della contestata associazione a delinquere clan silenzio, ha annullato con rinvio per nuovo giudizio innanzi alla Corte di Assise di appello la sentenza emessa a carico del capo promotore Silenzio Francesco del clan Silenzio, operante nel territorio di San Giovanni a Teduccio.
Silenzio Francesco, ritenuto dagli inquirenti il capo della consorteria, era imputato per il reato associativo nonché per l’omicidio di Annamaria Palmieri detta ‘Nino D’Angelo’, uccisa nel gennaio del 2018 e di numerosi estorsioni nonché per essere capo e promotore anche dell’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
La Suprema Corte, in accoglimento del ricorso dell’avv. Salvatore D’Antonio difensore del ricorrente Silenzio Francesco, ha annullato il procedimento, disponendo il rinvio ad altra sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli dove verrà svolto nuovamente il processo. L’annullamento ha riguardato i capi 4, 6, 7, 8, 9, 14 nonché il mancato riconoscimento della continuazione interna tra i reati in contestazione ed esterna con altra sentenza irrevocabile e per il trattamento sanzionatorio e il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.
La Corte ha disposto nuovo giudizio innanzi alla Corte di Assise di Appello di Napoli anche per il Silenzio Salvatore ritenuto dall’accusa anch’egli partecipe del clan silenzio e difeso dall’Avv. Salvatore D’Antonio, attraverso l’annullamento della sentenza con riferimento ai capi 10 e 11 d’imputazione.
La Corte di Cassazione ha pertanto ritenute valide le tesi difensive del legale Avv. Salvatore D’Antonio, provvedendo ad annullare la sentenza e rinviare per altro giudizio innanzi alla Corte di Assise di Appello di Napoli.