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Omicidio D’Onofrio a Napoli, la difesa dei De Micco chiede la ricusazione del giudice

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Un nuovo colpo di scena potrebbe caratterizzare il processo per l’omicidio di Carmine D’Onofrio, il figlio naturale del boss Giuseppe De Luca Bossa, ammazzato da un commando del clan De Micco in un agguato di stampo mafioso il 6 ottobre 2021. Il legale di Marco De Micco, Stefano Sorrentino, ha invitato all’astensione il giudice a latere Lucia La Posta, chiedendone la ricusazione alla Corte di Appello di Napoli.

Come evidenziato dal legale il magistrato ha già giudicato Antonio Pipolo, da qualche anno collaboratore di giustizia, nel processo nel quale è ritenuto colpevole per la morte di Carlo Esposito e dell’innocente Antimo Imperatore. Secondo Sorrentino Pipolo, che nel processo D’Onofrio viene indicato come uno dei partecipanti, sarebbe già stato oggetto di valutazione e così il legale ha chiesto al giudice di astenersi dal prosieguo dell’istruttoria dibattimentale poiché ha già espresso, seppur indirettamente, il proprio convincimento sui fatti di cui al presente processo. La palla adesso passa alla Corte d’Assise che dovrà valutare tale richiesta.

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