È una vendetta interna alla Sanità, figlia di alleanze, sangue e silenzi, quella che ha portato all’omicidio di Emanuele Durante (nella foto a destra), freddato lo scorso 15 marzo. A decidere e ordinare l’esecuzione sarebbe stato il clan Sequino, recentemente riorganizzatosi dopo il ritorno in libertà di alcuni affiliati.
Tra gli arrestati figura Salvatore Pellecchia (nella foto a sinistra), figlio di Silvestro – fratello di Maria Grazia Pellecchia, madre di Emanuele Tufano, altra giovane vittima della faida urbana. I delitti dei due ragazzi, come accertato dalle indagini, sono collegati, entrambi al centro di un’inchiesta congiunta tra Procura Ordinaria e Distrettuale Antimafia: l’omicidio di Tufano, avvenuto il 24 ottobre 2024, e quello di Durante.
Gli arresti dopo gli omicidi di Emanuele Durante e Emanuele Tufano
Stamattina la Squadra Mobile e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli hanno eseguito tre diverse ordinanze di custodia cautelare, due emesse dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia e una dall’ Ufficio GIP del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della locale
Procura per i Minorenni, che hanno portato all’arresto di 16 persone, tra cui 6 minorenni.
Le indagini, frutto del coordinamento investigativo tra le due Procure, attengono a due distinti ma collegati episodi di sangue: l’omicidio di Emanuele Tufano, verificatosi lo scorso 24 ottobre 2024, e l’omicidio di Emanuele Durante del 15 marzo 2025, delitti commessi con metodo tipicamente camorristico.
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