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sabato, Aprile 20, 2024
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“Dovevano fare una fatica”, il messaggio in codice prima dell’omicidio a Secondigliano

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Non bisognava fallire. Francesco Feldidoveva morire perchè divenuto un personaggio troppo scomodo per gli Amato-Pagano. Queste le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia sull’omicidio del ras del Berlingieri. Qualche settimana fa sono finiti in manette come mandanti Carmine Amato e Raffaele Teatro (leggi qui l’articolo). Fondamentali si sono rivelate le dichiarazioni di Giovanni Illiano, il primo a tirare in ballo i due in relazione al delitto avvenuto al rione Berlingieri.

Le dichiarazioni del pentito Illiano

Nell’interrogatorio del 30 gennaio 2013 zolliamo parlò per la prima vola dell’omicidio Feldi:  “Nel febbraio 2011 Antonino D’Andò e Raffaele Teatro mi diedero l’incarico di uccidere Francesco Feldi. Come ho già riferito io insieme a Sabatino Palumbo ed Attanasio Liguoriero il referente su Mugnano degli Amato-Pagano. Ricordo che mi mandarono a chiamare e mi convocarono nel covo del Lotto G  – spiega il collaboratore di giustiziaAntonino D’Andò e Raffaele Teatro mi parlarono in disparte all’interno di una stanza e mi dissero che l’indomani avrei dovuto “fare una fatica insieme a Mirko”, mi dissero cioè che dovevo commettere un omicidio insieme a Mirko Romano. Mi dissero che la persona da uccidere era Franchetiello Turano, ossia Francesco Feldi, persona che non conoscevo ma di cui avevo sentito parlare, ne conoscevo la fama come appartenente al clan Sacco Bocchetti e  quindi come persona che stava nel Rione Berlingeri e San Pietro a Patierno“.

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