La mano dell’Alleanza di Secondigliano sui parcheggi e garage di Napoli. Nell’ultima ordinanza a carico del cartello criminale dei Contini, Licciardi e Mallardo emerge il business. Il colloquio intercettato in data 13 giugno 2012 evidenziava che BOTTA Salvatore percepiva i proventi derivanti da alcuni garage. Il dato non è nuovo: da sempre, come acclarato in precedenti indagini, il clan Contini ha investito risorse illecite nella gestione di parcheggi e garages nelle zone mafiosamente controllate. Parte dei proventi del BOTTA era destinata a terzi, non nominati nel colloquio, evidentemente “soci” nell’affare, e BOTTA da questi stessi soggetti si aspetta il pagamento delle spese legali necessarie alla sua difesa: chiaro dunque il riferimento ai vertici del clan, Bosti e Contini, e a chi per conto loro si occupa di pagare gli avvocati.
Botta ordina quindi di riferire a “Pinuccio”, che qualora i predetti non provvedano alle sue spese legali non dovrà versargli la loro parte dei proventi derivanti dai garage, circa 2500/3000 euro mensili, che andranno consegnati per sostenere le spese legali.
Come emerge dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e dall’attività di indagine, BOTTA Salvatore poteva ritenersi il massimo referente del clan Contini dal 2009 sino all’atto del suo arresto avvenuto in data 14/5/20124′.
In particolare era il responsabile del gruppo cosiddetto del “Rione Amicizia” che domina la zona della Ferrovia, Vasto-Arenaccia, San Carlo Arena, San Giovanniello e Piazza Ottocalli. Numerose sono le conversazioni captate mentre l’uomo era ancora in libertà che confermano quanto sopra affermato, dalle quali emerge che BOTTA Salvatore convocava i vari affiliati presso la propria roccaforte al rione Amicizia secondo un modus tipicamente evocativo degli assetti gerarchici interni all’organizzazione.