La Corte di appello di Bologna ha ribaltato la sentenza ordinando alla donna , di restituire i 200 mila euro che le erano stati dati nel 2020 dopo la morte del marito per Covid-19.
La morte per Covid-19 e il risarcimento
Per comprendere meglio la decisione della Corte, occorre riavvolgere il nastro della vicenda. Nel 2020 una donna di 47 anni perde suo marito in pieno lockdown. La morte dell’ uomo, impiegato di una concessionaria automobilistica, era avvenuta a causa del Covid-19. La signora originaria di Lodi era ormai sola con i due figli ed aveva chiesto un risarcimento all’assicurazione. Tempo prima infatti, il marito aveva stipulato una polizza assicurativa sulla vita che lo copriva per ancora un paio di anni. In un primo momento la richiesta avanzata era stata accetta dal Tribunale di Parma che ha fatto immediatamente versare 200 mila euro a favore della vedova.
La Corte di appello e la sentenza ribaltata
La sentenza dopo diversi anni è stata completamente ribaltata. La Corte di appello di Bologna ha infatti decretato che:
“Se l’infezione virale, pur avendo un effetto violento, non è conseguenza di una causa violenta, allora non si può far rientrare l’infezione da virus Covid-19 nella nozione di infortunio, richiamata nella polizza assicurativa”.
Tradotto in parole più povere: la polizza non copriva anche la morte per Covid-19 poiché stipulata prima dello scoppio della pandemia. Il premio dato alla famiglia della vittima dovrà essere restituito e in più, la moglie dovrà sborsare altri 24mila euro all’assicurazione.
Le parole della moglie sulla vicenda
Sulla vicenda si è espressa la diretta interessata che si è detta, “molto triste e amareggiata, si cerca di chiudere psicologicamente vicende del genere ma ancora non riesco a farlo per via delle pendenze giudiziarie. Sono stati anni lunghi e complicati, un periodo decisamente impegnativo. Stiamo valutando un eventuale ricorso in Cassazione, almeno per le spese legali. Avrei preferito che fosse già chiusa l’intera vicenda ma adesso la vera batosta per me sono queste spese legali, un pensiero che mi sta creando davvero problemi. Leggere che dovrò pagare anche 24mila euro mi fa rabbia e paura“.

