Massimo Dennier, Gennaro Diano, Antonio Pandolfi e Patrizio Pone sono stati arrestati con l’accusa di aver gestito le piazze di spaccio dei Sette Palazzi, dello Chalet Baku e dell’Oasi del Buon Pastore sotto la direzione Luigi Diano, detto Cicciotto, in foto. Fondamentali sono state le parole del pentito Salvatore Rosselli e le intercettazioni telefoniche al fine di svelare il controllo del gruppo di narcotrafficanti.
Diano avrebbe controllato con il pugno di ferro le sue zone così come emergerebbe dallo sfogo fatto in presenza di Gennaro Diano e di Pone: “Non vi fate mettere i piedi in testa da nessuno qua dentro… Qua dentro comandiamo noi e la gente deve fare quello che diciamo noi se gli conviene, se no chiudiamo le case, si prendono la roba e se ne vanno“.
I favori al clan Amato-Pagano
Ieri mattina i Carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli con la collaborazione della D.C.S.A. e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno eseguito in Napoli e provincia, e nel territorio spagnolo, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 33 soggetti gravemente indiziati – a vario titolo – dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’essere composta da più di dieci persone, dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il clan Amato – Pagano, egemone tra Scampia, Melito e Mugnano.
Due organizzazioni criminali
L’indagine, nel suo complesso ha permesso di disvelare l’esistenza e l’operatività di due distinte organizzazioni criminali dedite al traffico di droga, non collegate funzionalmente tra loro, ma aventi il medesimo canale di approvvigionamento di cocaina e hashish, gestito in Spagna dal gruppo facente capo ad un noto narcotrafficante tuttora latitante. Sono 17 le persone destinatarie della custodia in carcere e 16 persone destinatarie della misura degli arresti domiciliari