PUBBLICITÀ
HomeAttualità e SocietàPonte sullo Stretto, la Corte dei Conti blocca tutto: è scontro politico

Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti blocca tutto: è scontro politico

PUBBLICITÀ

Il Ponte sullo Stretto di Messina resta una promessa sospesa tra due sponde.
Da oltre mezzo secolo se ne parla, ma oggi il progetto torna di nuovo in bilico.
L’idea di collegare Sicilia e Calabria è tornata centrale nel programma del governo Meloni, che lo considera un’opera simbolo per il rilancio del Sud.

La decisione della Corte dei Conti

Ad agosto il CIPESS aveva approvato il progetto definitivo da 13,5 miliardi di euro.
Per partire serviva però la “bollinatura” della Corte dei Conti, ovvero il via libera che consente di utilizzare i fondi pubblici.
Quel via libera non è arrivato.
La Corte ha rimandato la delibera chiedendo integrazioni e aggiornamenti su più fronti.

PUBBLICITÀ

I punti critici del progetto

I magistrati contabili hanno segnalato diversi nodi da risolvere: coperture finanziarie ancora incomplete, documentazione ambientale e sismica non aggiornata e piano economico-finanziario polveroso basato su stime del 2011.

Mancano inoltre certezze sulla quota di fondi privati ed europei e sulla gestione della società Stretto di Messina S.p.A., ricostituita dopo la liquidazione del 2013.
Anche gli studi tecnici allegati, in parte risalenti a oltre dieci anni fa, dovranno essere rivisti in base alle nuove normative.

Le reazioni del Governo e delle associazioni

Il Governo minimizza e parla di “normale iter tecnico”.
Il ministro Salvini ha assicurato che “il progetto non si ferma”.
La premier Meloni invita alla prudenza: “Il Ponte è strategico, ma va fatto bene e nel rispetto delle regole”.
Dall’opposizione arrivano invece critiche e richieste di trasparenza.

Legambiente infine chiede uno stop definitivo, secondo l’associazione, “mancano basi economiche, ambientali e gestionali solide”.
I fondi, dicono, andrebbero usati per potenziare la mobilità ferroviaria del Sud.

Un’opera ancora ferma sulla carta

Senza l’approvazione definitiva della Corte, il progetto resta bloccato.
Nessun fondo potrà essere speso e nessun cantiere potrà aprire.
L’esecutivo spera in un parere positivo entro il 2026, ma la tempistica è incerta.
Intanto cresce il dibattito politico e tecnico: il vero nodo non è solo il ponte, ma l’equilibrio tra infrastruttura e sostenibilità economica.

Un sogno ancora sospeso

Il sogno di unire le due sponde rimane, ma per ora resta sulla carta.
Tra mare, politica e conti da rifare, il Ponte sullo Stretto continua a essere l’opera infinita d’Italia.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ