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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Processo plusvalenze Juventus, arriva la penalizzazione di 10 punti

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La Juventus è stata penalizzata di 10 punti: questa è la decisione presa dalla Corte federale di Appello. Prosciolto Pavel Nedved. Si era concluso in tarda mattinata il dibattimento della nuova udienza presso la corte di appello federale per il caso plusvalenze-Juve. La corte, presieduta da Ida Raiola, si era riunita in camera di consiglio per valutare le richieste della procura Figc, che ha proposto 11 punti di penalizzazione per il club bianconero, e le controdeduzioni della difesa Juve. Dunque alla società bianconera sono stati ufficialmente tolti 10 punti che li farà finire a 59 punti all’ottavo posto.

Il procuratore federale, Giuseppe Chiné, nella sua requisitoria, ha chiesto anche 8 mesi di inibizione per sette ex tesserati bianconeri: Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Si tratta dei consiglieri senza delega per definire le responsabilità dei quali il Collegio di Garanzia ha chiesto alla Corte federale di rideterminare la sanzione alla Juve. La Juventus pesante in Borsa dopo la richiesta di undici punti di penalizzazione avanzata dalla Procura federale della Figc nella nuova udienza della corte di appello federale per il processo plusvalenze. A Piazza Affari il titolo cede il 4,2% a 0,27 euro.

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NON SOLO PLUSVALENZE, IN ARRIVO IL PROCESSO ALLA JUVENTUS SULLA MANOVRA STIPENDI

Venerdì scorso la procura della Federcalcio ha deferito la società bianconera per la cosiddetta manovra stipendi. Alla Juve viene contestata la violazione dell’articolo 4.1, e dunque della lealtà sportiva. Il procedimento è previsto per giugno. Il club è stato deferito per responsabilità diretta e oggettiva “per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti”.

E infatti il deferimento è scattato per Andrea Agnelli (all’epoca dei fatti presidente del consiglio di amministrazione), Pavel Nedved (allora vicepresidente), Fabio Paratici, Federico Cherubini, Giovanni Manna (allora ds della Under 23), Paolo Morganti (a capo della Football Operations), Stefano Braghin (ds del settore giovanile all’epoca). A tutti viene contestata la violazione dell’articolo 4, comma 1, del codice di giustizia sportiva e relativi a 4 diversi filoni dell’indagine. La manovra stipendi stagione 2019-20, quella per la stagione successiva, gli agenti e i rapporti di partnership con altri club.

Sono quattro i filoni di indagine per i quali la Procura Figc, in 72 pagine di deferimento, ha rinviato la Juve e i suoi ex dirigenti al processo sportivo davanti al tribunale federale nazionale. Oltre alle manovre stipendi per due stagioni e ai rapporti con gli agenti, ci sono anche la partnersip “per accordi confidenziali” con sei club. Si tratta di Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari. Secondo la procura Figc, la Juve avrebbe trattato calciatori senza depositare i contratti in Lega o depositando contratti diversi da quelli reali. Le posizioni dei sei club saranno valutate con le indagini ancora in corso.

 

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