Sciopero dei benzinai il 6-7 novembre. “Contro l’illegalità figlia delle liberalizzazioni selvagge – si legge in un comunicato – ed il mancato intervento di compagnie, organizzazioni e governo per riformare il settore I benzinai aderenti Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio proclamano 2 giorni di sciopero. la protesta con la chiusura degli impianti su strade ed autostrade, è stata fissata per il 6 ed il 7 novembre prossimi e prevede anche un ‘concentramento’ sotto il Parlamento.
Per l’erario un “buco” multi-milionario
I sindacati hanno spiegato i motivi della serrata con una nota, in cui è scritto che secondo alcune stime il 15% del carburante erogato ogni anno in Italia è venduto in modo illecito.
Il giro d’affari di questo business è milionario: ogni 1.000 litri di carburante valgono 300 euro di iva più le accise, pari a 728,40 euro ogni 1000 litri per la benzina e 617,40 euro per il diesel, su un totale di 30 miliardi di litri venduti all’anno in Italia.
Queste somme mancano alle casse dello Stato, ma l’abusivismo è un problema per tutto il settore della distribuzione dei carburanti.
Una riforma contro l’illegalità
Lo sciopero perciò, come è scritto nella nota dei sindacati, arriva per sollecitare “la Politica e le altre componenti del settore ad adottare una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione ed allentamento dell’intero sistema regolatorio che ha aperto le porte ad ogni forma di illegalità”.