Tutto da rifare per quattro ras dei Casella- Minichini nonchè per il ras Giuseppe Righetto. È quanto stabilito dal gip del tribunale di Napoli Marcello De Chiara che ha accolto la declaratoria di inefficacia dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dello stesso Righetto nonchè di Eduardo Casella, Nicola Aulisio e Domenico Gianniello. Accolte in pieno le argomentazioni dei legali dei quattro, tutti difesi dall’avvocato Leopoldo Perone (che difende Aulisio insieme a Domenico Dello Iacono e Righetto con Fabio Quintaluce). I loro legali, in sintesi, hanno rilevato la cosiddetta ‘contestazione a catena’ evidenziando che gli elementi di indagine erano già nella disponibilità del pubblico ministero all’epoca della prima maxi ordinanza contestata ai De Luca Bossa e Casella nel 2022. La Dda avrebbe così chiesto e ottenuto un nuovo provvedimento restrittivo. I legali hanno osservato che i termini della custodia cautelare della seconda misura dovevano essere retrodatati in relazione all’emissione della prima ordinanza. Trascorsi i dodici mesi il gip non ha potuto far altro che rilevare l’inefficacia del provvedimento.
I quattro erano stati arrestati nel corso dell’operazione dei carabinieri dello scorso novembre che aveva portato all’esecuzione di quindici ordinanze, di cui 12 in carcere e tre ai domiciliari, nei confronti di soggetti indiziati, a vario titolo, di estorsione e tentata estorsione, aggravate dal metodo mafioso. Nelle pagine del provvedimento emergono anche richieste di tangenti a soggetti dediti a furti di auto o allo spaccio di sostanze stupefacenti, sarebbero stati posti in essere evocando l’appartenenza al clan De Luca-Bossa-Minichini, attivo tra Cercola e Ponticelli.