Sono 1.073.000 le famiglie che a marzo percepivano il Reddito o la Pensione di cittadinanza con un importo medio pari a 513 euro. Di questi, 948mila sono i percettori di Reddito di Cittadinanza (con una media di 552 euro), 126mila i percettori di Pensione di Cittadinanza (con una media di 233 euro).
Da aprile 2019 ad oggi, sono 155.000 le famiglie che pur avendo ottenuto il Reddito di cittadinanza hanno successivamente perso il diritto alla prestazione.
Lo si legge nell’Osservatorio statistico dell’Inps sul Reddito di cittadinanza, secondo il quale all’8 aprile scorso erano 1,8 milioni di nuclei familiari ad aver presentato una domanda di Reddito/Pensione di Cittadinanza. Di queste 1,2 milioni (68%) di domande erano state accolte, 118mila (6%) sono in lavorazione e 473mila (26%) sono state respinte o cancellate.
155.000 famiglie hanno perso diritto Reddito
Da aprile 2019 ad oggi, 155mila nuclei sono decaduti dal diritto al sussidio. Tra i motivi: la rinuncia del beneficiario (5% dei nuclei), la variazione della situazione reddituale del nucleo (4%), la variazione della composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (30%) e infine la variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (58%).
Da segnalare che il numero di nuclei decaduti è sensibilmente aumentato nei mesi di Febbraio e Marzo a causa della presentazione della Dsu 2020, la dichiarazione necessaria per calcolare l’Isee.
Reddito di cittadinanza, 1 beneficiario su 5 vive in Campania
La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza è la Campania (20% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (18%), dal Lazio e dalla Puglia (9%); nelle quattro regioni citate risiede il 56% dei nuclei beneficiari.
A fronte di 1,1 milioni di nuclei percettori sono state coinvolte 2,6 milioni di persone, di cui 1,7 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 525 mila nelle regioni del Nord e 343 mila in quelle del Centro.
Quanto alla cittadinanza del richiedente la prestazione, nell’89% dei casi risulta erogata ad un italiano, nel 6% ad un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 4% ad un cittadino europeo ed infine nell’1% a familiari dei casi precedenti.
Importi medi variabili
L’importo medio varia sensibilmente per numero di componenti il nucleo familiare, passando da un minimo di 403 euro, per i nuclei monocomponenti, ad un massimo di 659 euro, per i nuclei con cinque componenti. I nuclei con minori sono 376 mila e rappresentano il 35% dei nuclei beneficiari coprendo il 57% delle persone interessate. I nuclei con disabili sono 221 mila e rappresentano il 21% dei nuclei beneficiari, coprendo il 20% delle persone interessate.
Con il lockdown per coronavirus in vigore, fino al 3 maggio 2020 salvo proroghe, i percettori di reddito di cittadinanza sono attualmente esonerati dalla cosiddetta fase 2. In altre parole chi prende il reddito di cittadinanza in questo momento non deve rispondere alle chiamate dei Centri per l’Impiego. A questa moratoria, inoltre, si aggiunge, fino all’1 giugno del 2020, pure quella sugli obblighi previsti per la comunicazione tempestiva della variazione del reddito familiare.
Importante Circolare Inps sul reddito di cittadinanza, ecco qual è
La conferma in merito, in accordo con quanto è stato riportato dal sito notizieora.it, arriva direttamente dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) con una circolare, e precisamente con la numero 1608 di ieri, martedì 14 aprile del 2020.
Stando a quanto riportato nella Circolare, la sospensione delle comunicazioni fino all’1 giugno del 2020 non riguarda solo il reddito di cittadinanza, ma anche, in generale, tutte le prestazioni previdenziali, assistenziali ed assicurative erogate non solo dall’Inps, ma anche dall’Inail.


