Sembra che la classe politica italiana stia brancolando nel buio. Ogni giorno ne leggiamo e ascoltiamo di tutti i colori. L’approssimazione degli interventi pubblici – quelli attraverso i quali i politici spiegano le “cose” agli italiani, per capirci – non fa altro che peggiorare le cose. Il risultato immediato è l’ilarità degli spettatori paganti. Sfumata l’ilarità, però, resta un amaro senso di inadeguatezza e smarrimento, amaro come la polvere. L’ultimo di questi teatrini è andato in scena ieri sera nel salotto televisivo di Bruno Vespa: il protagonista, Luigi Di Maio, ha sbandato pericolosamente alla deriva. Ventiquattro ore prima, però, la settimana della comicità l’aveva inaugurata Matteo Renzi, ospite a Di Martedì su La7, trasmissione condotta da Giovanni Floris.
Renzi: «Chi paga le tasse è scemo». Il conduttore: «Con che titolo parla?»
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