False residenze per consentire a cittadini brasiliani di poter ottenere la cittadinanza italiana: è quanto accadeva, secondo le indagini svolte dalla Procura di Napoli Nord, nel Comune di Villaricca grazie ad un accordo tra 4 dipendenti pubblici ed i referenti di due società che si occupano di disbrigo pratiche per stranieri.
In cella sono finiti Silmara Fabotti e Flavio Alan Yogui, mentre i dipendenti comunali coinvolti, Alessio De Rosa, Alessandro Di Vivo, Antonio Amato ed Antonio Opera sono ai domiciliari, nonostante che anche per loro fosse stata avanzata la richiesta della misura restrittiva in carcere da parte del pm.
Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero attuato un programma criminoso per alterare il regolare svolgimento delle procedure previste dalla legge per il riconoscimento della residenza nel territorio del Comune di Villaricca e della cittadinanza italiana stringendo accordi di natura corruttiva con Silmara Fabotti e Flavio Alan Yogui.
Sulla base dell’accordo venivano falsificati verbali di accertamento della effettività della residenza nel comune di Villaricca di cittadini brasiliani per consentire loro di maturare i requisiti per l’ottenimento della cittadinanza italiana.
Ciò avveniva in cambio di somme di denaro, che Fabotti e Yogui elargivano a più riprese ed in modo continuativo in favore dei dipendenti sottoposti alla misura cautalare.
Alessio De Rosa, Alessandro Di Vivo e Antonio Opera (dipendenti dello Stato Civile) e Antonio Amato (agente Polizia locale) sono accusati di aver abusato sistematicamente delle loro rispettive qualità, delle funzioni svolte e dei poteri conferiti per compiere numerosi atti contrari ai doveri di ufficio ed in particolare per far ottenere la cittadinanza italiana a cittadini brasiliani privi dei necessari requisiti provvedendo a farli risultare residenti nel territorio del Comune di Villaricca attraverso falsi verbali di accertamento di residenza redatti senza svolgere i sopralluoghi di verifica o attestando la presenza non accertata nelle
abitazioni indicate nella istanza presentata all’Ente.  Una volta fatto ciò De Rosa, Di Vivo e Amato predisponevano false attestazioni di residenza, iscrizione all’Aire, stati di famiglia, carte d’identità, mentre Opera formava atti di cittadinanza italiana falsi dei cittadini di origine brasiliana, facendosi promettere e consegnare da Yogui e Fabotti somme di danaro pari a 40 euro in più occasioni ed in altre non accertate da Yogui Flavio Alan e Fabotti Silmara e ottenendo prestazioni sessuali dalle cittadine brasiliane che richiedevano la
cittadinanza italiana.
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