Dall’analisi delle chat criptate di Sky Ecc è emerso il collegamento tra l’organizzazione di narcotrafficanti calabrese di Giuseppe Grillo ed alcuni criminali di Napoli interessati a comprare cocaina. Un gruppo partenopeo era gestito da un misterioso Alessandro, identificato con il nickname CR7, che secondo gli inquirenti sarebbe entrato in contatto con il gruppo attraverso Antonio Caruso, alias Giulio News.
Questa ipotesi emergerebbe dai messaggi sgrammaticati scambiati tra il 35enne di Locri e Grillo ‘Putin’ nel novembre 2020: “Si chiama Alessandro E un ragazzo A ancora obbligo che è uscito da poco A a che fare con quello di Dubai E napoletano che è a Dubai quello che è forte la mandava a lui Dice che a Napoli la da a tutti lui… Questo è di Scampia… Lavoro con quello di Dubai”.
Nonostante l’ottimo rapporto instaurato con Caruso, agli investigatori non risultano compravendite di droga al gruppo di CR7. Comunque per la Procura di Milano i messaggi denoterebbero lo spessore criminale dei due calabresi, infatti entrambi erano in grado di trattare con realtà criminali differenti e di spessore.
Il secondo gruppo di narcos legato al clan Di Lauro
L’altro gruppo, che ha acquistato grossi quantitativi di cocaina dai narcos calabresi, è risultato una propaggine del clan Di Lauro diretto da uno storico luogotenente della cosca dei Milionari che sarebbe stato aiutato da Simone Bartiromo, conosciuto con il nickname Jet sulla piattaforma di messaggi criptati.
Cocaina al narcos dei Di Lauro: l’affare da 1,8 milioni di euro con i calabresi
Giro d’affari da 18 milioni di euro
L’attività investigativa della DDA di Milano ha svelato una fitta rete criminale operante tra la Lombardia e la Calabria che, utilizzando messaggistica criptata e sfruttando diretti contatti con esponenti di organizzazioni campane e albanesi, ha movimentato, in poco più di 12 mesi, carichi di cocaina dal valore di oltre 18 milioni di euro.
Sono emersi collegamenti tra gli indagati e organizzazioni criminali, anche albanesi, con ramificazioni in Nord Europa e Sud America, in grado di importare consistenti quantità di droga da distribuire nelle principali piazze di spaccio della Lombardia, per poi ripulire i soldi in ambito internazionale.
Il blitz
Il 14 ottobre i finanzieri del Comando Provinciale Milano e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, su delega della D.D.A., eseguì un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 15 indagati (12 in carcere e 3 ai domiciliari) appartenenti ad un’associazione criminale armata composta da soggetti vicini alla ‘ndrangheta della Locride che a vario titolo hanno diretto, finanziato e organizzato un traffico di droga dal Sudamerica.


