La sartoria sociale @fattoascampia nasce a Via Roma verso Scampia n.110 nell’ambito del progetto Tessitori di bene.
La sartoria sociale
Il progetto nasce da un bene confiscato dalla camorra. Sostenuto dalla Fondazione Con il Sud e promosso dalla fondazione Città Nuova, dall’associazione di promozione sociale Chi rom e…chi no, dalla Fondazione Jorit e dalla cooperativa L’Orsa Maggiore.
Tra i suoi soci 16 ragazze del quartiere che hanno seguito un percorso di formazione, salvate dall’abbandono scolastico ora sono pronte a formare gli altri. L’obiettivo di sartoria sociale è quello di creare un proprio spazio in grado di offrire integrazione sociale, lavorativa ed economica. Con l’obiettivo di favorire la crescita sociale, culturale ed economica della comunità.
All’evento di avvio dei lavori hanno partecipato, l’assessore alla Legalità della Regione Campania, Mario Morcone:
“In Campania stiamo facendo un grande lavoro. La restituzione di quello che la criminalità ha strappato ai cittadini porta posti di lavoro ai giovani e innovazione. Questa è la strada giusta. Finalmente si comincia a capire che al bene confiscato non si legano attività di nicchia ma che tutto può trasformarsi in vere opportunità di futuro”, ha detto Mario Marcone.
E Roberto Sanseverino, presidente della Fondazione Città Nuova e tanti altri.
“Abbiamo tolto un bene alla criminalità e allo stesso tempo abbiamo dato la possibilità ai ragazzi di immergersi nel mondo del tessile formandoli come sarti”, ha aggiunto Sanseverino.
“Scegliere questo percorso mi è servito tantissimo”, ha raccontato infine Alessia, una delle sarte di sartoria sociale a Scampia. “Sono felice di quanto costruito con tutte le persone che mi hanno affiancato. All’inizio avevo un po’ di dubbi, anche per inesperienza. Guardandomi indietro, posso dire che non ho mai fatto scelta migliore. Tutti insieme raggiungeremo ulteriori soddisfazioni”.