E’ caccia aperta in tutta l’area nord alle tre persone irreperibili sfuggite al blitz che qualche giorno fa ha decapitato i vertici del nuovo gruppo Cancello-Cifariello. Tra essi Elia Cancello, fratello di Maurizio, a capo del gruppo, Gennaro Cifariello e Moreno Del Medico.
Per gli inquirenti avrebbero avuto un ruolo nella vicenda relativa al sequestro del legittimo proprietario di un immobile di edilizia popolare finito nel mirino del gruppo dei Sette palazzi. I Cancello avevano messo quell’appartamento nel mirino e per quell’abitazione sono arrivati a sequestrare l’uomo e a picchiare due donne. Una di loro addirittura colpita con un pugno in faccia dallo stesso Maurizio Cancello, ex Amato-Pagano, finito in manette con altre sei persone (tra cui la compagna Simona Gallucci, Ferdinando Cifariello, Antonio Emmausso, Cristian Iandolo, Francesco Barbato e Ferdinando Libero.
I nuovi ‘signori di Scampia’ affrontati dal legittimo assegnatario di un alloggio popolare ai Sette palazzi finito nel mirino del clan. Gli scagnozzi di Cancello avevano iniziato a tampinare il figlio dell’uomo e quest’ultimo era andato a chiedere spiegazioni in una sala di biliardo della zona. I due furono così trattenuti dagli uomini del clan con il figlio poi rilasciato affinché si recasse dalla madre e dalla sorella per dire loro di prendere le loro cose e lasciare l’appartamento che faceva gola al gruppo guidato da Maurizio Cancello.
Il racconto della vittima
A raccontarlo la stessa vittima in sede di denuncia: “Il pomeriggio del giorno dopo, venerdi 13 settembre, mio figlio mi telefonò per dirmi che alcune persone, che non so indicare chi fossero, lo stavano seguendo. A questo punto, per evitare che qualcuno potesse fare del male a mio figlio, decisi di mia spontanea volontà di recarmi nei 7 palazzi e capire chi mi cercasse: quindi, mi feci raggiungere da mio figlio a casa della zia di mia moglie e con lui mi recai nell’agenzia di scommesse che si trova appunto nel lotto H, dove sapevo che li avrei potuto incontrare qualcuno del gruppo criminale che attualmente controlla il rione al quale avrei potuto chiedere chi e per quale motivo mi cercava. Ivi giunto. lasciai mio figlio all esterno ed entrai da solo dove notai che, tra circa una ventina di persone che erano all’interno, intento a giocare al bigliardo vi era Cifariello Ferdinando in compagnia del fratello Davide e del figlio Genny. Siccome so che il Cifariello Ferdinando è il perno principale del predetto gruppo, a lui mi rivolsi dicendo genericamente “buonasera”. Questi, senza guardarmi in faccia, mentre continuava a giocare, rispose in malo modo e con tono alterato profferendo testuali parole: “buonasera al cazzo, ti stiamo cercando da ieri, io non ho mai aspettato a nessuno, ma chi ti credi di essere?” Preciso che, mentre ero all’interno della sala biliardo e parlavo con il Cifariello, entrò un carabiniere in divisa e per tale motivo il Cifariello mi disse di non piangere e fare finta di giocare con lui per non insospettire il militare; quindi, io lo assecondai e il carabiniere vista la situazione tranquilla andò via senza controllare nessuno. Il Cifariello Ferdinando quindi riprese il discorso dicendomi che io sapevo perché ero li e sapevo di aver sbagliato: quindi, mi chiese se ero in compagnia di qualcuno. Io risposi che c’era mio figlio all’ esterno, quindi lo fece chiamare da alcuni ragazzi che crano all’interno della sala scommesse e lo fece entrare all’interno. Una volta entrato, Ferdinando Cifariello disse a mio figlio testuali parole: “Vai a casa, dici a tua mamma e tua sorella di non fare casino, racimolate qualcosa e poi vi facciamo sapere noi quando potete venire a prendervi le vostre cose, poi vieni qua e portami le chiavi di casa. Alla mia richiesta di spiegazioni, Cifariello Ferdinando continuava a ribadire: “lo sai buono quello che hai fatto, aspetta li e quando tuo figlio porta le chiavi te ne vai!!”